martedì 26 novembre 2024


20/11/2017 07:38:16 - Manduria - Attualità

«Nella sofferenza, papà è stato un modello di vita e, in quanto tale, vincitore»

 

Agli amici di Mimmo Puglia

“Se la forma scompare, le sue radici sono eterne”. Sono questi i versi che accarezzano il nostro animo da qualche giorno. Sebbene non esistano parole o sentimenti che possano esprimere il nostro umore di fronte alla nostra perdita, di una cosa siamo certi: i suoi fondamenti, le sue radici, i suoi princìpi, vivranno per sempre.

In momenti come questi la vita appare ingiusta e beffarda. Vedere soffrire un padre ed un marito così giovane, dalla volontà implacabile e grintosa è un mattone frantumato nel percorso della vita, che non potrà essere né riparato, né sostituito. Essere cosi impotenti di fronte al decorso di una malattia non è ammissibile.

Non si potranno cancellare la paura, lo sgomento e l’angoscia di quei giorni iniziali in cui ci comunicarono contro cosa avremmo combattuto: qualcosa di aggressivo, non operabile e con poche armi terapeutiche.

Ma essere consapevoli di dover affrontare la peggior battaglia, è una sfida che solo un vincente sa accettare.

Sebbene possa esser stato fondamentale il nostro gioco di squadra fin dal principio, si è sempre esaltata la tenacia di papà, che con dignità e fermezza non si è mai arreso, nemmeno di fronte alla peggiore delle sofferenze.

Sono stati mesi pesanti sotto tutti i punti di vista, ma abbiamo affrontato ogni giorno, ogni ostacolo, ogni controllo come fossero delle partite di un campionato. Un campionato vinto, perché anche nella sofferenza papà è stato un modello di vita; e in quanto tale un vincitore.

In questi mesi abbiamo avuto la fortuna di essere circondati da grandi persone che hanno fatto sì che ci sentissimo meno fragili e impotenti. Un enorme grazie ai nostri familiari, punto di riferimento e quotidiana linfa vitale, agli amici presenti fin dagli albori, ai colleghi ASL e dell’Ufficio Igiene; ai medici, infermieri e personale tutto del reparto di Oncologia, del Pronto Soccorso, del Laboratorio Analisi e di tutto l’ospedale Giannuzzi, del territorio, della Farmacia Santa Chiara e dell’ANT. Grazie ai medici ed infermieri del Policlinico di Milano, dell’Istituto Besta e del Cardiologico Monzino, alle nostre ragazze, ai nostri colleghi di lavoro e di Università. Grazie a tutti coloro i quali hanno speso anche solo un minuto del proprio tempo per rendere omaggio al nostro guerriero.

Le vostre offerte, unite alle nostre, sono state devolute alla ricerca medica AIRC (https://www.airc.it/aiutare-la-ricerca/donazione-online.asp), affinché questi fallimenti della medicina siano sempre meno. Invitiamo a valorizzare questo aspetto e invitiamo chiunque stia affrontando una battaglia simile a non mollare, a non aver paura.

L’affetto, la stima e la vicinanza ricevuta in questi giorni ci hanno ribadito che il regalo più grande che ci ha donato papà siete voi, la vostra amicizia. Perché in voi si rispecchia il sorriso, la disponibilità e la fiducia che lui vi ha trasmesso e che non smetteremo di coltivare.

E che custodiremo gelosamente, perché nessuno muore sulla terra, finché vive nel cuore di chi resta».

 

Tuoi per sempre papà.

Dario, Alberto e la mamma











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