«Senza una struttura rappresentativa che rispecchi tutte le anime della protesta, questa è una battaglia persa nonostante migliaia di sostenitori e attivisti in Italia e all’estero»
I lavori sono fermi dallo scorso agosto, ma gli ambientalisti manduriani non abbassano la guardia: il coordinatore dell’associazione “Azzurro Ionio”, Francesco Di Lauro, invita gli altri movimenti a dar vita, tutti insieme, ad un organismo unitario, che li possa rappresentare a tutti i livelli nella protesta contro il progetto del depuratore consortile e, in particolare, contro il sito prescelto.
Dall’incredibile solerzia dell’estate scorsa, quando Aqp non volle sentire ragioni sull’esigenza di sospendere i lavori almeno nei due mesi in cui nella zona arrivano migliaia di turisti (anzi, chiese e ottenne un presidio di forze dell’ordine degno di miglior causa), si è passati al silenzio assoluto. La ragione? In molti continuano a sostenere che non vi fossero tutte le autorizzazioni per avviare il cantiere e, di fronte a vari esposti inviati alla Procura dagli ambientalisti, Aqp avrebbe deciso di bloccarsi.
Quadro, questo, che non accontenta gli ambientalisti. E’ proprio dell’altro giorno l’iniziativa di Francesco Di Lauro, il quale ha inviato una missiva ai rappresentanti di enti, associazioni e gruppi che sono stati in prima fila nella “resistenza” contro l’ubicazione del depuratore.
«La lotta per un depuratore che risponda realmente alle volontà popolari e alle esigenze turistico-ambientali del nostro territorio ha evidenziato tre aspetti incontestabili della vicenda, ovvero: la diffusa e tenace avversione popolare allo sciagurato progetto di Aqp e Regione Puglia; la imbarazzante incapacità e inadeguatezza di rappresentanti politici e di amministratori nel farsi carico delle istanze popolari in tal senso; la mancanza assoluta e irresponsabile di un coordinamento che strutturi la protesta e si ponga come interlocutore riconosciuto a tutti i livelli, ponendo fine ad uno spontaneismo che ha toccato aspetti a volte grotteschi e ha, di fatto, permesso non solo a Aqp e Regione Puglia di iniziare i lavori laddove nessuno li vuole, ma al movimento di protesta di dissipare la grande forza derivante dalle partecipatissime manifestazione di Avetrana e Manduria, permettendo a improbabili figure “tecnico-politiche” di fare il via a quello scempio di “ipotesi alternative”, risoltosi in una indicibile e vergognosa farsa» scrive il rappresentante di “Azzurro Ionio”.
«Pertanto, assolutamente certo che senza una struttura rappresentativa che rispecchi tutte le anime della protesta, questa è una battaglia persa nonostante migliaia di sostenitori e attivisti in Italia e all’estero, vi invito, possibilmente entro e non oltre il 20 dicembre, ad individuare e ad indicare al mio indirizzo Pec (dilauro@pec.it) il vostro rappresentante per dare vita alla prima riunione organizzativa avente ad oggetto denominazione, composizione, obiettivi e funzionamento dell’organismo in oggetto».