L’esito dell’incontro a Bari
Il buffer 2 previsto dal progetto del depuratore non sarà ubicato in contrada “Specchiarica”. Un’intesa, in tal senso, è stata raggiunta nel corso di un incontro che si è svolto in Regione fra la dirigente Barbara Valenzano e gli amministratori di Avetrana (il sindaco Antonio Minò, il suo vice Alessandro Scarciglia e l’assessore ai Lavor Pubblici Antonio Baldari, accompagnati dal geologo Giuseppe Masillo).
Superato anche quest’ultimo ostacolo, con il rilascio delle ultime autorizzazioni necessarie del Comune di Manduria all’impresa appaltatrice, il cantiere per la realizzazione del depuratore consortile (il cui progetto prevede anche i collettori che collegheranno il vecchio depuratore della città messapica con il nuovo impianto lungo la strada provinciale “Tarantina”), sarà riaperto a breve. Una conferma, in tal senso, arriva anche dal consigliere regionale Luigi Morgante, che ieri mattina ha presenziato all’incontro.
«Per il depuratore, siamo all’atto finale» le parole di Morgante. «Siamo riusciti a migliorare ulteriormente il progetto esposto in Prefettura, a Taranto, lo scorso 24 luglio, eliminando il buffer (la cui ubicazione era stata contestata dalla comunità di Avetrana per l’eccessiva vicinanza al mare) dal progetto stesso.
Al mio insediamento, vi era un progetto non modificabile di un depuratore con condotta sottomarina e scarico a mare, e acqua depurata in Tabella 4. Oggi abbiamo invece un progetto di un depuratore che non prevede più sia la condotta sottomarina, sia lo scarico a mare, dimensionato per l’intero recupero dei reflui depurati alla massima capacità depurativa attualmente disponibile (ai sensi del D. Lgs. 185/2003). Eliminato anche l’ultimo ostacolo del buffer 2 e ridotta peraltro del 50% l’area di sedime del futuro impianto, sarà finalmente possibile iniziare i lavori di costruzione di un’opera attesa da oltre un decennio non solo dal comune di Sava, attualmente non dotato di rete fognaria e relativo recapito, ma anche dal comune di Manduria, il cui impianto non risulta pienamente a norma, e comunque non funzionale ai fini della depurazione dei reflui provenienti dalle aree marino-costiere.
Per me rappresenta un traguardo raggiunto dopo tanti anni di battaglia politica, da consigliere comunale prima e da consigliere regionale adesso, spesi nella convinzione e nella necessità di dover coniugare la realizzazione di un’opera di fondamentale importanza per la comunità con la tutela e la salvaguardia del paesaggio e del mare».