All’Arpa sarà chiesto di validare la caratterizzazione del sito della discarica
Oltre alle analisi necessarie a valutare i possibili fattori di rischio per la salute pubblica, all’Arpa sarà chiesto di validare la caratterizzazione del sito della discarica di contrada “Cicci”. Passo propedeutico e fondamentale per i successivi provvedimenti di bonifica del sito.
E’ ciò che è stato concordato nel vertice che si è svolto a Bari, presso la sede del Dipartimento Mobilità, Qualità urbana, Opere pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia. Incontro, sollecitato dal consigliere regionale manduriano Luigi Morgante, al quale hanno partecipato Barbara Valenzano, direttore del Dipartimento; Giovanni Scannicchio, dirigente della sezione Bonifica e Ambiente della Regione; Emanuele Orlando, dirigente delle Aree Urbanistica, Pianificazione territoriale e ambientale, Lavori pubblici e Gestione del Patrimonio del Comune di Manduria; Francesca Adelaide Garufi, commissario prefettizio del Comune di Manduria.
Del necessario e improcrastinabile intervento di bonifica dell’area della discarica manduriana, colma ormai da anni e per troppo tempo in stato di abbandono, si discute da anni. Sono stati stanziati anche dei soldi, ma l’iter procedurale prosegue a singhiozzo.
«Ho promosso questo incontro per affrontare le criticità legate alla bonifica e alla messa in sicurezza della discarica “Cicci” e per tracciare un percorso che, avallato dall’esecutivo regionale, conduca alle tanto attese attività propedeutiche per la bonifica dell’area da tempo in disuso» le parole del consigliere regionale di Alternativa Popolare. «Il confronto si è rivelato importante e costruttivo: al termine si è deciso di chiedere ad Arpa – cui sono affidate le analisi per valutare possibili fattori di rischio per la salute pubblica - di integrare la validazione della caratterizzazione del sito.
Sarà proprio l’esito delle analisi di rischio a determinare la direzione da prendere attraverso l’accesso ai fondi regionali da utilizzare o per la bonifica del sito, oppure la messa in sicurezza permanente, secondo i requisiti tecnici indicati dal decreto legislativo 36/2003. Quando i risultati delle analisi verranno resi noti, verrà convocato un nuovo tavolo tecnico per arrivare a una decisione condivisa e rispettosa della necessità di tutelare l’ambiente e garantire la salute pubblica e l’incolumità dei cittadini».
Si spera che, per arginare l’inquinamento e il contenimento della zona e della falda acquifera, vi sia, nei prossimi mesi, un deciso cambio di velocità.