Solo successive indagini interne dovranno stabilire se invece di assenza si possa parlare di assenteismo
Sui mezzi di trasporto pubblico, si sa, il virus dell’influenza viaggia più veloce dello stesso autobus. Sarà per questo che, sabato scorso, ben 25 autisti su 71 in servizio all’Amat di Taranto durante l’antivigilia di Natale hanno marcato visita. Assenti. Ma non solo. I loro certificati di malattia, per dirla tutta, si sono aggiunti alle assenze già programmate per ferie.
Anche alle ferie di altri dipendenti dell’ex municipalizzata rimasti a casa per altri motivi (permessi per donazione del sangue o per assistere parenti disabili o ancora per infortuni sul lavoro).
Ora, solo successive indagini interne dovranno stabilire se invece di assenza si possa parlare di assenteismo. La disputa non è solo lessicale, la differenza non é meramente formale ma sostanziale. Anche perché un’assenza può essere collegata ad una circostanza occasionale magari condizionata proprio da un’influenza particolarmente aggressiva così come è quella che si sta manifestando in questi giorni, mentre l’assenteismo porta alla mente stratagemmi organizzati per non presentarsi al lavoro. Non resta che attendere, dunque, anche l’esito del tavolo di confronto che l’Amministrazione comunale avvierà con le organizzazioni sindacali.
Già, i sindacati. I rappresentanti di quelli che ora, contrattualmente, si chiamano «operatori di esercizio» ma che per tutti sono semplicemente «autisti», non ci stanno a passare per una massa di scansafatiche. E nel ricordare i turni pesanti, i mezzi obsoleti, le frequenti aggressioni subite rivendicano lo sblocco delle assunzioni richiesto ormai da tempo.