Nei giorni d’oggi, Gugliemo fa il nonno ma in gioventù era un elettromeccanico
Monteiasi paese piccolo ma dalle mille risorse: il 69enne Guglielmo Nigro per volontariato e senza alcun compenso è l’abile creatore del nostro bellissimo presepe meccanico, o presepio che dir si voglia, visitato ogni anno dai compaesani e dai forestieri di tutta la provincia jonica.
Guglielmo Nigro, monteiasino doc e pensionato Ilva, è sposato con sua moglie Rosaria ed è padre di tre adorati figli, tra cui il nostro compaesano don Giovanni Nigro, e cinque splendidi nipoti. La sua più grande passione è il modellismo ed il suo hobby preferito nel periodo natalizio, da grande cattolico qual è, è la realizzazione del presepe elettromeccanico all’interno della parrocchia “S. Giovanni Battista” di Monteiasi.
Iniziò tutto quasi per gioco: l’anziano sagrestano ed addetto al presepe di allora nei primi anni ’70 aveva bisogno di un aiuto per la realizzazione dello stesso e il giovanissimo Guglielmo, come la maggioranza dei ragazzi dell’epoca, era vicino alla chiesa in qualità di chierichetto e diede una mano alla composizione del piccolo presepe statico allora situato sulla navata di destra. Dopo qualche anno il presepe (ancora statico) venne spostato dove vi è tuttora, ovvero sulla navata sinistra in luogo del S.S. Crocifisso, mentre Guglielmo Nigro iniziò a realizzarlo in solitaria dall’annata ’72-’73.
Nell’anno 1988, invece, la grande novità: il presepe ebbe vita! Il presepio da statico, infatti, diventa in tutto e per tutto dinamico con un sistema giorno/notte e i meccanismi dei personaggi realizzati totalmente a mano e con materiali di recupero tra i quali cartone e gesso. L’apertura vera e propria del presepe avveniva per mano dell’allora parroco don Leonardo Marzia il 24 dicembre nel corso della Santa Messa della Vigilia di Natale fino al battesimo di Gesù, data conclusiva della visibilità del presepe. La tradizione cambiò con l’arrivo di don Cosimo Rodia che anticipò l’apertura ufficiale del presepio in coincidenza con l’inizio della novena di Natale, usanza immutata fino ai giorni d’oggi con l’attuale don Antonio Papagni. Nel corso degli anni tante targhe e riconoscimenti sono arrivati per il bravo realizzatore Guglielmo Nigro: impossibile dimenticare la rassegna nazionale dei presepi con tappa a Monteiasi, dove con la presenza di don Emiliano Galeone fu esibito in piena estate il suo capolavoro, una delle eccellenze del piccolo paese della provincia tarantina.
Il “segreto” del presepe di Nigro è la personalizzazione di meccanismi semplici e complessi e l’ispirazione dalla quotidianità familiare riprodotta con un tocco personale: ad esempio, l’uncinetto e la culla sono stati riprodotti ispirandosi alla cara suocera con il proprio figlio e alla zia, scene ordinarie di un passato ormai andato ma rimasto impresso nella mente. Nei giorni d’oggi, Gugliemo fa il nonno ma in gioventù era un elettromeccanico, lavoro che gli ha dato la base senza la quale non avrebbe potuto realizzare tutto ciò: sarebbe stupendo se qualche giovane realmente interessato e di buona volontà si potesse aggiungere nella realizzazione di questa meraviglia che incanta gli occhi di grandi e piccini ininterrottamente di anno in anno. L’invito, per chi non l’avesse ancora fatto, è quello di andare a visitarlo durante gli orari di apertura presso la parrocchia “S. Giovanni Battista” a Monteiasi.
Marco Strusi