Gregorio D’Aversa nella sezione riservata ai privati e quello della confraternita della Purificazione, allestito nella chiesa di San Cosimo, nella seconda sezione, quella, ovvero, riservata alle chiese
Sono i vincitori della quinta edizione del concorso “La strada dei presepi”, promosso, anche quest’anno, dalla Pro Loco. La premiazione si è svolta in piazza Garibaldi, alla presenza dei tantissimi concorrenti partecipanti.
«Abbiamo suddiviso gli iscritti in due categorie per permettere un giudizio adeguato alla disparità di forze messe in campo, distinguendo l’iniziativa del privato da quella delle chiese» ha spiegato il presidente della Pro Loco, Domenico Sammarco. «Una larga partecipazione ha caratterizzato anche l’edizione 2017 a testimonianza di come l’antichissima tradizione presepiale sia più che mai viva e continui ad essere tramandata».
La commissione ha visionato tutti i manufatti, fin nei più piccoli particolari. Non è stato semplice valutare le composizioni in gara dato l’ottimo livello raggiunto da tutti i partecipanti. Il giudizio è stato espresso in base ad originalità o ambientazione, lavorazione artigianale, qualità artistica e difficoltà tecnica di realizzazione.
In questi termini, per la categoria dei privati, si sono distinti i lavori di Silvana Lombardi (per la ricerca dei materiali), di Giuseppe Piccinni (per il realismo strutturale), di Pietro Dimagli (per la cura dei particolari), di Nicola Tripaldi (per la precisione dei dettagli), di Andrea Scialpi (per l’artigianalità), della famiglia Digiacomo – Spinuso (per la lavorazione dei materiali).
La proiezione delle foto ha preceduto la premiazione del presepe che, nella categoria dei privati, ha visto quale primo classificato quello di Gregorio D’Aversa, riconosciuto come il più elaborato tecnicamente e artisticamente grazie alla fedeltà filologica che lo caratterizza (foto in alto). Seconda classificata è Rosanna Lopalco, il cui presepe è molto curato nei dettagli, di notevoli dimensioni e può vantare una ricostruzione minuziosa. Accurata è inoltre la rievocazione di un abitato palestinese del I secolo. Terza classificata la creazione di Leonardo Raho, che colloca la natività in un contesto molto simile a quello di una gravina della Puglia centro-meridionale.
Nella seconda categoria, quella delle chiese, si è attestato al terzo posto il convento di S. Paolo della Croce, la cui rappresentazione si estende sorprendentemente su grande scala anche a momenti di vita quotidiana. Al secondo posto il convento di San Francesco, che ha ambientato la nascita di Gesù Cristo in un contesto urbano tipicamente mediteranno. Sul gradino più alto del podio si è posizionato il presepe della confraternita della Purificazione (Chiesa di S. Cosimo) che fa rivivere la nascita del Salvatore tra gli edifici storici ed i monumenti della nostra Manduria (foto in basso).