L’associazione “Tutti insieme per Manduria” annuncia un documentario sulla vicenda del depuratore
«Sulla vicenda del depuratore, qualcuno sta ciurlando nel manico».
L’associazione “Tutti insieme per Manduria”, presieduta da Antonio Curri, entra nel merito dell’iter burocratico dell’appalto, i cui lavori sono fermi dal luglio scorso, da quando, ovvero, alla presenza di diverse decine di poliziotti, il cantiere venne aperto.
«I lavori iniziano, quasi in estate, all’interno dell’area delimitata» ricorda l’associazione “Tutti insieme per Manduria”. «I lavori proseguono in “tutta fretta” anche durante la notte, ricorrendo persino all’ausilio dei riflettori. Ma all’improvviso, dopo aver realizzato la recinzione di cantiere, le strade d’accesso e gli scavi per l’alloggiamento delle vasche di depurazione, i lavori vanno scemando, sino a “fermarsi del tutto”! Furia francese e ritirata spagnola?».
L’associazione “Tutti insieme per Manduria” riepiloga cosa è accaduto in autunno.
«Nel mese di novembre, AQP presenta al Comune di Manduria la variante al progetto del nuovo depuratore, che rispetto alla previsione originaria, interferisce parzialmente con il sopravvenuto PPTR Regionale per quanto riguarda i seguenti Ulteriori Contesti Paesaggistici (UCP): area di rispetto del boschi e area di rispetto dei parchi e delle riserve regionali.
Quindi, non è vero quello che viene scritto nella relazione di AQP: “È importante ricordare che le opere a farsi, in momenti e luoghi diversi, non hanno ricevuto il gradimento della popolazione e delle Amministrazioni dei Comuni interessati. Nel tempo, nel territorio interessato, si sono manifestate forti opposizioni, sostenute anche dagli enti locali, alla realizzazione dell’intervento, soprattutto con riferimento alla realizzazione della condotta sottomarina. Dette opposizioni, di fatto, hanno impedito per lungo tempo la realizzazione delle opere progettate”.
La verità è che il layout originario delle opere, licenziato con i provvedimenti fino ad ora esposti, interferice parzialmente con il sopravvenuto PPTR Puglia e specificatamente con i regimi di tutela relativi ad Ulteriori Contesti Paesaggistici.
Infatti, la relazione di Aqp prosegue così: “Al netto di considerazioni sul rango e portata delle autorizzazioni intercorse, AQP ha inteso prendere in considerazione una variazione planimetrica delle opere a farsi in maniera tale da poter compattare il layout impiantistico e ridurre al minimo le interferenze con le aree soggette a vincolo paesaggistico”.
A questo punto una domanda viene spontanea: i lavori finora eseguiti, che hanno dovuto seguire le indicazioni dell’originario progetto, e quindi probabilmente realizzati anche all’interno dell’area vincolata; che fine faranno e chi pagherà per il loro ripristino, se ripristino ci sarà?
A febbraio mostreremo un documentario riguardo alle vicissitudini che stanno caratterizzando la realizzazione del depuratore consortile».