«A.N.P.I. Manduria ha trovato occasione per continuare a contribuire simbolicamente all’attestazione della barbarie nazi-fascista, attraverso la diffusione instancabile del ricordo di Cosimo Moccia, partigiano solidale che, con la sua morte, contribuì a liberare la patria dagli orrori della guerra»
L’associazione A.N.P.I. Manduria, sezione Cosimo Moccia, in occasione della Giornata Della Memoria, ha aderito all’invito ricevuto dall’istituto Luigi Einaudi di Manduria, nell’ambito della meritoria iniziativa denominata “20 rose per 20 bambini”, svoltasi nella mattinata di ieri presso la biblioteca della scuola.
«Una nostra delegazione ha potuto così sostenere, con la propria presenza, l’impegno profuso da studenti e docenti dell’Istituto che hanno illustrato, con testimonianze e reperti anche fotografici del tempo, la tragica vicenda dei 20 bambini di Bullenhuser Damm. Bambini di varie nazionalità europee, di età compresa tra i 5 e i 12 anni, tra cui anche uno italiano, deportati, utilizzati come cavie per sperimentazioni mediche, torturati e uccisi» si legge in una nota di Anpi Manduria.
«A.N.P.I. Manduria, tra i presenti a questo interessante evento culturale, che ha visto anche la partecipazione della Fondazione Elisa Springer, ha trovato occasione per continuare a contribuire simbolicamente all’attestazione della barbarie nazi-fascista, attraverso la diffusione instancabile del ricordo di Cosimo Moccia, partigiano solidale che, con la sua morte, contribuì a liberare la patria dagli orrori della guerra.
E’ nata quindi spontaneamente, in questo contesto, la nostra esigenza di accomunare quel sacrificio a quello di un’altra mirabile manduriana di adozione, Elisa Springer, che quegli orrori patì anch’ella sulla propria pelle e dei quali potè rendere testimonianza sino agli ultimi giorni della sua vita. Per questo motivo, a conclusione della giornata commemorativa, la delegazione A.N.P.I. ha deposto un omaggio floreale sulle tombe di Elisa e Cosimo, dove inaspettatamente abbiamo potuto rilevare la presenza di due studentesse della scuola Marugj, recatesi autonomamente a rendere anche loro omaggio ad Elisa e partecipando insieme a noi ad un breve momento di raccoglimento.
Tutto questo ci induce a riflettere e ad essere fiduciosi sulla possibilità che le nuove generazioni siano disposte a continuare a tramandare il testimone della memoria».