Si parlerà anche di progetto che dovrebbe mettere in rete tutti i centri ebraici della Puglia
Questa sera iniziativa sul tema: “Shoah: drammatico epilogo di una lunga storia”.
La città di Manduria risponde con un nuovo evento di riflessione alle tante scritte antisemite e razziste: le ultime, che vediamo nella foto, lungo un muro perimetrale di un convento.
Tra i relatori dell’iniziativa, in programma questa sera, alle 17, nell’aula consiliare, Maria Pia Scaltrito, studiosa del mondo ebraico, e Andrea Mariggiò, dottore di ricerca in Letteratura ebraica. Tra gli ospiti figurano Guido Regina, presidente dell’associazione Italia-Israele, sede di Bari, e Michelangelo Mazzotta, rappresentante legale del “Palazzo Taurino – Medieval Jewish Museum” di Lecce. Modererà l’incontro Giovanna Caforio, docente di Storia e Filosofia, coordinatrice dell’Istituto Itard per la Puglia.
Liliana Segre, sopravvissuta ebrea, di recente nominata dal presidente Mattarella senatrice a vita, parla della memoria come “prezioso vaccino contro l’indifferenza”, declinata in tutte le sue forme, culturali e relazionali. In forza di questo dovere civico, l’associazione “Città Più..” e l’associazione “Popularia” hanno voluto organizzare un momento di riflessione sul tema della Shoah, coinvolgendo più enti che a vario titolo operano nel campo dell’educazione, della formazione, della sensibilizzazione ai valori di cittadinanza attiva e di servizio alla comunità.
All’evento di questa sera parteciperà anche la commissaria prefettizia, Francesca Adelaide Garufi, che aprirà la serata con i saluti istituzionali. La presenza tra gli ospiti di Guido Regina, presidente dell’associazione Italia-Israele (sede di Bari), e quella di Michelangelo Mazzotta risultano estremamente importanti per la città di Manduria. Infatti sia l’associazione Italia-Israele, sia il Museo Ebraico di Lecce, la cui direzione scientifica è affidata a Fabrizio Lelli dell’Università del Salento, stanno lavorando ad un progetto che metta in rete tutti i centri ebraici della Puglia, valorizzandone la ricca storia, sia che si guardi all’interno della vita delle giudecche, sia ai loro rapporti con il resto della comunità non ebrea, esaltando le diverse specificità religiose, artistiche e culturali.
«Sarebbe, pertanto, auspicabile» si legge in una nota, «che Manduria, sede nel passato di una comunità ebraica, i cui segni più evidenti sono la presenza del Ghetto, con un edificio ritenuto dalla vulgata la sinagoga, fino alla testimonianza viva e commossa di Elisa Springer, sopravvissuta ebrea, riscopra parte della propria storia di concerto con una strategia culturale ampia e condivisa sul piano regionale e nazionale».