La proposta-provocazione di Gregory Perrucci: «Sarà bene cominciare a pensare ad un sistema di ronde privato se vogliamo contrastare il dilagare di questo fenomeno..»
Imprese agricole nuovamente nel mirino della criminalità organizzata.
A distanza di circa 10 mesi dal furto di macchinari agricoli dal consistente valore economico subito dall’azienda vitivinicola Felline, nelle ultime settimane si sono registrati nuovi episodi, che sembrerebbero avere una matrice comune.
Il primo furto, a dicembre, lo subì l’azienda Cantore di Castelforte. Di notte, l’antifurto scattò una prima volta. Sul posto si recarono gli operatori di un istituto di vigilanza, che non trovarono nulla di manomesso. Dopo un po’ di minuti, un nuovo allarme. Nel tempo occorso agli operatori per ritornare sul luogo, i malviventi avevano sfondato una grande vetrata, erano entrati negli uffici e si erano impossessati del denaro.
Nei giorni scorsi copione simile per un’altra cantina di Manduria: la Pliniana. Il primo allarme dell’antifurto e l’arrivo degli operatori della vigilanza, che hanno constatato che il cancello di ingresso aveva subito una forzatura. Nella stessa notte, ancora l’allarme dell’antifurto perché, questa volta, il cancello era stato aperto, ma i malviventi, in questo caso, non sono riusciti nel loro intento.
Scene da film per un furto commesso, due notti fa, all’azienda Cantolio. I malviventi hanno collegato una tubazione lunga 370 metri ai silos contenenti olio, che stavano asportando attraverso una pompa. La tubazione, trovata dagli operatori dell’istituto di vigilanza, oltrepassava il muro di cinta del retro e arrivava sino ai binari della ferrovia della Sud Est. Qui, evidentemente, vi era un camion con una cisterna. In questa zona sono state trovate due cassette di attrezzi, che avevano come riferimento un’azienda del settore di Andria: sono state lasciate per sviare le indagini, oppure i malviventi sono di origine barese? La stima del bottino si aggira intorno ai 70-80 quintali di olio, per un valore che dovrebbe superare i 30mila euro.
Anche l’azienda “Le fabriche”, che si trova a Maruggio, è stata presa di mira dai malviventi, che hanno asportato attrezzatura agricola.
«Non c’è solo questo» si è lamentato, in un post, Gregory Perrucci, amministratore di “Felline”. «Si sono registrate anche decine di episodi di furti di olive, che molti agricoltori non hanno neppure denunciato. Nulla è cambiato (se non in peggio) rispetto allo scorso anno, quando fu presa di mira la nostra azienda. Sarà bene cominciare a pensare ad un sistema di ronde privato se vogliamo contrastare il dilagare di questo fenomeno..».