«La Fiera Pessima potrà avere un futuro solo se sarà creato un ente-fiera a capitale misto, sganciato dalla politica, che possa gestire direttamente l’organizzazione e la realizzazione delle varie edizioni ottenendo immediatamente numerosi vantaggi»
Girolamo Vergine, presidente dell’associazione “Manduria Migliore”, avanza una proposta.
«La Fiera Pessima, così come da anni è concepita e realizzata, è un baraccone che ha più a che fare con il mercato settimanale che con un evento fieristico degno di questo nome e questo è uno dei motivi per cui molti, troppi imprenditori locali non credono nelle sue potenzialità e, di conseguenza, non investono per presenziare» l’opinione di “Manduria Migliore”. «Un evento storico come la nostra Fiera dovrebbe essere valorizzato con atti concreti, diventando finalmente ciò che potenzialmente dovrebbe essere, un prestigioso biglietto da visita della città ed un volano per la nostra economia, a partire dalla ricettività ed enogastronomia».
Ecco dunque la necessità di svoltare, con l’istituzione di un ente-fiera.
«Si darebbe continuità ed omogeneità ad ogni progetto, il che sarebbe già un grosso passo in avanti rispetto all’attuale improvvisazione continua a cui siamo costretti ad assistere. A tale Ente si potrebbe poi conferire lo spazio fieristico che, non essendo quindi più comunale, non sarebbe soggetto ad applicazione della Tosap: il che si tradurrebbe in un immediato vantaggio economico per gli espositori e in una maggiore attrattiva per la Fiera. Un siffatto ente si potrebbe poi occupare di mettere a frutto lo spazio espositivo in maniera quasi permanente, alternando, alla storica Fiera Pessima, spazi espositivi in settori merceologici e culturali specifici che potrebbero poi a loro volta diventare appuntamenti ricorrenti.
Altra idea sarebbe l’introduzione di un biglietto d’ingresso a pagamento, dal costo simbolico di uno o due euro che potrebbe
compensare le minori entrate Tosap e, magari, predisporre compreso nel biglietto un servizio di parcheggio finalmente legalizzato e controllato. Compito fondamentale poi dell’Ente sarebbe quello di reinvestire tutti gli utili nella progressiva realizzazione di strutture permanenti in grado di liberare dalla necessità di doversi rivolgere ogni anno a ditte esterne per il montaggio e lo smontaggio dei padiglioni temporanei. Questo consentirebbe, oltre ad un immediato ritorno d’immagine per
Manduria e la sua Fiera un enorme ottimizzazione dei costi di organizzazione dei singoli eventi.
Tenuto conto del carattere misto dell’ente esso, dovrebbe anche provvedere ad allestire un auditorium per le conferenze, dotando finalmente questa città di un servizio indispensabile e tutt’ora inspiegabilmente assente.
Tutto ciò solo provando ad immaginare un futuro nemmeno troppo lontano, ma di decisioni immediate ed a costo quasi zero ce ne sono altrettante e nonostante questo nessuno le ha mai applicate fino in fondo.
Questo non è un libro dei sogni, ma un insieme di progetti ed idee, concreti e realizzabili che stanno a dimostrare ancora una volta che, se davvero lo vogliamo, tutti insieme possiamo far rinascere la nostra amata città».