L’intervento di Manduria Noscia
«Non si può e non si deve consentire il rinvio della Fiera e, soprattutto, il suo ridimensionamento. Meglio rimandare la 278ª edizione della rassegna al 2019».
Il movimento “Manduria Noscia” scrive al commissario straordinario Francesca Adelaide Garufi per esporre il proprio punto di vista sull’allestimento dell’edizione 2018 della fiera.
«Siamo consapevoli delle innumerevoli vicissitudini e delle angosciose incombenze che quotidianamente è costretta ad affrontare» è la premessa di “Manduria Noscia”. «Una di queste è senza dubbio quella legata alla Fiera Pessima.
Fu un Regio Decreto del 1832 a decretarne le date di inizio e fine. Il Decreto ne indicava l’inizio al 7 marzo e la fine al 12 marzo di ogni anno. Da allora mai nessun’altra modifica è stata fatta a tale disposizione. Questa è storia, non solo consuetudine.
A meno di un mese dalla 278ª edizione dell’evento, con una gara di affidamento andata deserta e tempi ristrettissimi per riorganizzare il tutto, comprendiamo quanto sia difficile trovarsi nella sua situazione.
Ora si parla di un ridimensionamento dello storico avvenimento e di un suo rinvio al mese di aprile. Ridurre la nostra gloriosa Fiera Pessima ad una sorta di mercatone o ad una sagra paesana non può e non deve essere, a nostro modesto giudizio, consentito. La storia della nostra cittadina impone obblighi che vanno oltre il semplice provvedimento burocratico. Non si può e non lo si deve consentire.
Nonostante la legge comunque ci viene in soccorso in casi come questo (il legislatore ha previsto simili situazioni e le ha puntualmente disciplinate con l’art. 63 del nuovo Codice degli Appalti regolamentando il caso in cui una gara vada deserta e stabilendo la possibilità di aggiudicarla a trattativa privata) noi siamo del modesto parere che non sia il caso di stravolgere la storia e la tradizione della Fiera Pessima. Prendiamo atto con serenità che siamo vittime di una ennesima disavventura burocratica e stendiamo un velo pietoso su questa 278ª edizione rimandandola al prossimo anno. Sarebbe riduttivo e non andrebbe sicuramente ad accontentare le aspettative della cittadinanza. Mettendo in conto il fatto che già sono stati spesi circa 10.000 euro per la predisposizione del disciplinare di gara, si andrebbero ad impegnare altri fondi per una Fiera Pessima che non sarebbe quella che i manduriani si aspettano sia per i contenuti che per il fatto di doverne necessariamente spostare il periodo».
Insomma, inutile spendere altri soldi, anche se meno rispetto al passato, per allestire una fiera ridimensionata in superficie coperta e, di conseguenza, nel numero degli espositori.
«E’ strano, nonostante la nostra Fiera sia centenaria, dover constatare la mancanza di un ente-fiera: dovrebbero farne parte anche le associazioni dei commercianti, degli artigiani, del turismo e degli agricoltori locali» conclude “Manduria Noscia”.
«E’ indispensabile che una manifestazione così gloriosa sia organizzata nei minimi dettagli e soprattutto a tempo debito, onde evitare il verificarsi di situazioni incresciose come quelle avvenute per l’edizione 2018».