lunedì 25 novembre 2024


23/02/2018 09:24:05 - Provincia di Taranto - Attualità

Domenica 18 marzo, invece,  una manifestazione di piazza promossa dall’associazione “Genitori Tarantini”: ecco il video

 

«Il 25 febbraio sarà un anno esatto dalla manifestazione promossa da Giustizia per Taranto. Nonostante siano passati tanti giorni dalla marcia, la strada per le bonifiche, il risarcimento, la chiusura delle fonti inquinanti e la riconversione del territorio è ancora molto lontana. Per continuare a chiedere verità e giustizia abbiamo organizzato un evento per fare un punto sulla complicata questione Ilva ed andare oltre alla propaganda che distorce le informazioni ad uso e consumo di Governo e nuovi acquirenti. Cosa sta accadendo attorno alla vendita del siderurgico? E’ vero che la situazione sanitaria attuale è cambiata? È credibile il piano ambientale concordato fra Governo e acquirenti della fabbrica? Davvero non ci può essere un futuro per Taranto oltre all'Ilva?

A queste e altre domande risponderanno gli esperti ospiti che interverranno alla tavola rotonda di domenica 25: Valentina Petrini, giornalista Rai, la dott.ssa Maria Grazia Serra, pres. Isde Medici per l’ambiente di Taranto, l’ing. Barbara Valenzano, ingegnere esperto in processi industriali e custode giudiziario Ilva e Angelo Consoli, presidente del CETRI, Centro Europeo per la Terza Rivoluzione Industriale e direttore dell’ufficio europeo di Jeremy Rifkin.

L’appuntamento è per domenica 25 febbraio alle 9,30 presso il centro polivalente Giovanni Paolo II, al quartiere Tamburi».

Domenica 18 marzo 2018 ore 10 in Piazza Garibaldi a Taranto

«Scendiamo in piazza per ricordare al governo che noi tarantini siamo italiani e che anche per noi vigono le stesse leggi a tutela della salute e dell’ambiente che valgono per tutti gli italiani». Così su Facebook il Comitato Genitori Tarantini.

«Scendiamo in piazza per ricordare a chi ci governerà che se proseguono in questa follia omicida, in questa gara di decreti leggi che non tutelano la nostra salute e il nostro ambiente, saranno restituiti alla storia come responsabili di un genocidio. Perché tra trent’anni chi leggerà della mobilitazione tarantina, scriverà una pagina di vera e propria resistenza, seppure pacifica. Sappiamo che molti invocano iniziative più forti, anche violente, ma il buonsenso e l’esperienza ci dicono che i tempi sono cambiati e che non risolveremmo nulla, anzi, molti di noi, se perseguiti legalmente , non potranno più protestare, neppure pacificamente. E allora scendiamo in piazza perché i nuovi acquirenti hanno devastato almeno quanto hanno devastato Taranto prima lo Stato poi Riva e poi di nuovo lo stato, interi territori, e vorrebbero venire qui per continuare l’opera. Scendiamo in piazza perché consideriamo l’immunità penale estesa ai nuovi acquirenti un lasciapassare per continuare a distruggere, ad ammazzare la gente. Un vero e proprio attentato alla Costituzione di uno stato democratico. Se non fosse così, non avrebbero avuto bisogno di inserirlo nel nuovo dpcm: è un’ammissione di colpa, che potrebbe apparire un agire da ingenui e invece la dice lunga su quello che pensano d noi. NOI tarantini non siamo niente e anche se con questo “passo falso” l’abbiamo capito tutti, non fa niente: la nostra vita e il nostro pensiero non valgono nulla. Ed invece siamo uomini liberi, siamo tanti e lo possiamo dimostrare. Scendiamo in piazza perché ancora una volta i nostri occhi devono essere offesi da quella cupola alta trenta piani. Scendiamo in piazza con i nostri bambini, perché pretendiamo una città a dimensione di bambino, Sono i bambini il centro del nostro mondo, Vogliamo difenderli».

 











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