Relazionerà Vito Andrea Mariggiò, docente di Storia Antica presso l’Università della Basilicata
“Padri e figli: strategie educative nel pensiero classico”.
E’ il tema di una conferenza in programma questa sera, alle 18, presso il Museo del Vino Primitivo dei Produttori di Manduria.
Relazionerà Vito Andrea Mariggiò, docente di Storia Antica presso l’Università della Basilicata. All’incontro, organizzato dal Lions Club di Manduria in collaborazione con le associazioni “Città Più” e “Popularia” Onlus, è preannnunciata la partecipazione dei docenti e degli studenti del liceo artistico ‘Calò’ di Manduria.
«L’evento si configura come il primo appuntamento di un percorso di studio che ha lo scopo di evidenziare i cambiamenti intervenuti nelle strategie educative perseguite dai genitori, in particolare i padri, nei confronti dei loro figli» è riportato in una nota di presentazione dell’evento. «Recenti studi sui cambiamenti della famiglia, condotti in ambito pedagogico e sociologico, hanno evidenziato una figura di padre sempre più sbiadita, incapace di assolvere al proprio ruolo di educatore, distratto dai propri impegni lavorativi o dalle proprie esigenze che lo portano lontano, fosse anche con la mente, dal contesto domestico. Qui crescono figli privi del necessario punto di riferimento, ma costretti a vivere, come Telemaco, con la sola presenza della madre, in attesa che il padre faccia ritorno dal proprio mondo. Massimo Recalcati nel suo celebre saggio “Il complesso di Telemaco”, edito da Feltrinelli nel 2014, riflette sulla condizione di quei figli cresciuti in qualche modo senza padri, privati della loro parola, entro cui si custodiva il valore della Legge, concepita come sistema di valori sociali trasmessi per generazioni all’interno dell’alveo familiare, e resa forte dalla testimonianza di vita».
Nella conferenza di venerdì sera di discuterà, quindi, di modelli educativi, partendo proprio dalle strategie in uso nel mondo antico.
«Il prof. Vito Andrea Mariggiò si concentrerà in particolare sulle strategie educative in uso nel mondo antico, evidenziando aspetti di continuità e di divergenza rispetto a quello moderno» è riportato nell’ultima parte della nota dei promotori dell’iniziativa. «Proprio nel mondo greco-romano si avvertì l’importanza di una “scientia pedagogica” che focalizzasse metodologie e tecniche capaci di valorizzare le potenzialità dei ragazzi nel loro percorso di crescita, alla luce di un’attenzione affettiva dei genitori, ritenuta essenziale ed inderogabile. I modelli educativi del mondo antico possono essere opportunamente comparati con quelli moderni: accanto a situazioni ormai superate si possono rintracciare abitudini comportamentali e paradigmi valoriali che meriterebbero di essere riconsiderati nella società odierna».