«Istituire subito un tavolo di lavoro»
«Insediare un tavolo di lavoro, composto dai rappresentanti di tutte le categorie produttive e delle parti sociali, per avviare l’esame delle tante problematiche della città e, conseguentemente, per individuare e porre in essere gli interventi concreti per il rilancio di Manduria».
La proposta, indirizzata al commissario straordinario Francesca Adelaide Garufi, è avanzata dalla presidente di Confimprese Manduria, Dora Bruto.
«E’ importante mettere insieme associazioni di categoria e parti sociali prima delle elezioni, al fine di elaborare una piattaforma contenente proposte e indicazioni utili a superare la fase della congiuntura» afferma, in premessa, Dora Bruto, che, poi, indica una serie di tematiche che il tavolo di lavoro dovrebbe affrontare.
«Occorre puntare innanzitutto alla rivalutazione del centro storico, che, come le zone periferiche e di nuova espansione, è ancora privo di rete idrica e fognaria. Le chianche, che un tempo ornavano le stradine del centro storico, sono state selvaggiamente ricoperte d’asfalto. Serve, poi, un piano che disciplini l’uso dei de-hors a vantaggio delle attività commerciali. E’ necessario, altresì, costituire al più presto un ente fiera».
Manduria, poi, attende ancora il completamento della zona industriale.
«E’ in una fase di perenne stallo: l’area è improduttiva e abbandonata. La mancata utilizzazione di un’area attrezzata impedisce alle piccole e medie aziende che vorrebbero crescere di investire a Manduria: molte sono costrette a “emigrare” nei centri limitrofi, le cui aree riservate alle attività produttive sono da anni funzionanti» fa notare ancora la presidente manduriana di Confimprese. «Tutti i mercatini rionali, poi, sono in disuso. Sono stati abbandonati poiché è tollerato il fenomeno dell’abusivismo dilagante lungo le principali arterie della città. Si rende urgente l’organizzazione e la disciplina delle aree pubbliche, rilasciando le autorizzazioni per operare nelle aree di sosta per il commercio ambulante. In quest’ottica, particolare attenzione merita il recupero della vecchia piazza coperta».
Dora Bruto poi si sofferma sulle aree a verde, sulle buche stradali e sulla mancata attivazione dell’isola ecologica.
«Occorre restituire la dignità alle aree destinate al verde pubblico, divenute ricettacolo di spazzatura. Le strade interne della città sono impraticabili a causa delle enormi buche. Infine un’altra incompiuta: l’isola ecologica».
La presidente di Confimprese sposta quindi il discorso sulla zona marina.
«San Pietro in Bevagna e Torre Colimena necessitano di interventi: tanti sono i disservizi e le carenze. Ne cito alcuni: la mancanza totale di illuminazione pubblica in diversi tratti della litoranea; l’assenza di un adeguato piano di parcheggi pubblici e di un piano per la sosta per il commercio ambulante (le piazze principali sono occupate da numerosi rivenditori di prodotti ortofrutticoli); l’assenza di un adeguato presidio sanitario di primo soccorso; la mancanza di una pulizia regolare della pineta di San Pietro in Bevagna; l’assenza di sportelli bancomat; l’assenza di adeguata pulizia delle spiagge».