«Perché la civiltà non riesce a infiltrarsi in questo tessuto sociale, per far si che Manduria non rimanga il fanalino di coda di tutti i paesi del circondario?»
«Cari cittadini oramai è un dato di fatto: Manduria si sta spegnendo. A cominciare dall’illuminazione pubblica. Percorrendo i vari quartieri della città messapica si può notare come la maggior parte delle zone sia al buio o con poca luce, ciò sembra delineare la condizione in cui versa il paese.
Le strade oramai stanno implodendo su se stesse, le spelonche della maggior parte delle strade hanno raggiunto livelli record di profondità. Alcune zone sono ancora senza acqua e fogna; non esiste alcun parco degno di essere chiamato così, e quelle poche zone pubbliche sono abbandonate all’incuria e al degrado apparendo come delle jungle.
Non vi è un’Area cani dove portare a spasso i propri animali domestici, o delle zone ricreative a misura di ogni cittadino. Il paese è talmente invaso dalla sporcizia, da far vergognare anche i suini. Le occupazioni di suolo pubblico finalizzate agli utilizzi più disparati sono all’ordine del giorno, i parcheggi selvaggi idem. In parole povere tutto ciò che concerne il settore urbanistico è al collasso.
Questi sono solo alcuni dei problemi di questa martoriata terra. Le segnalazioni agli organi di controllo non servono a nulla, nessuno ha intenzione di far rispettare leggi e regolamenti. Possibile che un paese debba rimanere in queste condizioni? Perché la civiltà non riesce a infiltrarsi in questo tessuto sociale, per far si che Manduria non rimanga il fanalino di coda di tutti i paesi del circondario? Aspettando le future elezioni (chissà quando), la nostra terra finirà di soccombere (o forse è già morta), e scusate il mio pessimismo, ma ciò alla luce delle circostanze appare come un accadimento ineluttabile e irreversibile».
Gianni Torino