«Tale decisione deborda dalla ordinaria “amministrazione” e tende a favorire un progetto contestatissimo contro la volontà del popolo»
«I cittadini di Manduria, unitamente a quelli di Avetrana, esprimono una vibrata protesta contro la inopportuna quanto deplorevole decisione del commissario straordinario Francesca Adelaide Garufi di costituirsi contro il ricordo al Tar inoltrato per inficiare le autorizzazioni concesse dal Comune per realizzare i lavori di posa in opera delle tubazioni del depuratore».
L’ex consigliere di Forza Italia, Arcangelo Durante, interviene, a nome del “Comitato delle Terre”, associato a “Italia Nostra”, per criticare la scelta del commissario straordinario.
«Tale decisione, infatti, deborda dalla ordinaria “amministrazione” e tende a favorire un progetto contestatissimo contro la volontà del popolo» sostiene Durante. «Ci chiediamo e lo chiediamo alla commissaria Garufi: la sua iniziativa, quanto quella dell’ing. Orlando (con la sua autorizzazione a far passare le tubature sotto la strada litoranea), sarebbero mai nate se ci fosse stata una seria Amministrazione?
Si sta calpestando quanto proposto dalla manifestazione combinata di Manduria e Avetrana. Il ricorso del comitato associato a Italia Nostra di Avetrana ha scoperchiato il marcio relativo a possibili interessi. Comune di Manduria e Aqp, per resistere al ricorso, hanno coinvolto il meglio del Foro di Lecce: rispettivamente lo studio del legale Pellegrino per la commissaria Garufi (7. 700 euro deliberati), e lo studio Sticchi–Damiani per l’AQP.
I soldi dei cittadini di Manduria che ripudiano il progetto come si conciliano con la decisione della dott.ssa Garufi che si pone contro la volontà popolare che rifiuta l’ecomostro che oltraggerebbe la fascia costiera. Come si può avere una tale scellerata “lungimiranza” di un depuratore consortile, quando mancano acqua e fogna nella stessa fascia costiera e carenze addirittura nelle due cittadine Sava e Manduria. Geologicamente, poi,. come si può giustificare una condotta così lunga da contrada Laccello Manduria a Urmo Belsito senza pensare a qualche inconveniente?
Noi non siamo in grado di conoscere le ragioni di queste iniziative della commissaria e dell’AQP, ma tutti riusciamo a percepire il rischio.
Lo spacchettamento per la realizzazione del progetto ad Urmo Belsito non può essere sostenuto attese le valutazioni naturalistiche e paesaggistiche tutelate dall’art.9 della Costituzione. Facciamo appello alla commissaria Garufi affinchè revochi immediatamente la delibera contro il nostro ricorso, per trasformarla invece come atto legale ad adiuvandum».