martedì 26 novembre 2024


10/04/2018 07:27:37 - Manduria - Attualità

Prosegue l’ondata di solidarietà verso i due sacerdoti

 

«Padre Gabriele e padre Leonardo saranno trasferiti in un tripudio di iene, sciacalli e avvoltoi».

La comunità di Manduria reagisce al trasferimento dei due sacerdoti dell’Ordine dei Servi di Maria. Stabilito già nell’ottobre scorso: non essendoci alternative nello stesso loro Ordine, si era deciso di affidare la parrocchia di San Michele Arcangelo (più conosciuta come di Sant’Angelo), ai sacerdoti dell’Ordine Secolare.

Ciò che la gente non ha gradito è l’assurda campagna mediatica montata per tacciare i due sacerdoti di razzismo, per poi far passare il trasferimento (con tempi sicuramente sbagliati), all’episodio che si è verificato nella sera del Giovedì Santo.

«Ci troviamo di fronte ad una evidente complicità» scrive Luigi in un suo post. «C’è chi ha voluto rovinarli e chi non ha avuto scrupoli a montare un servizio per onor di ascolti».

Chi conosce bene i due sacerdoti sa che il razzismo non è mai stato nei loro pensieri. Ciò che si è verificato durante la Settimana Santa è stato solo il frutto di ripicche incrociate fra i due sacerdoti, ma che nulla hanno a che fare con le discriminazioni razziali.

«Peccato, due preti buoni e umili che non pretendevano niente e aiutavano gli altri» aggiunge Fulvio.

C’è poi chi cerca di individuare e attribuire le responsabilità.

«Da quanto ne so io, la montatura è partita da una testata giornalistica locale» rimarca Walter.

Molto bella una lettera aperta inviata, attraverso i social, da Antonio.

«Carissimo padre Gabriele, non so se quando leggerai questo messaggio sarai ancora a Manduria, che sotto certi aspetti ti è stata “matrigna”» scrive Antonio. «Sono rimasto sconvolto e arrabbiato sul trattamento a te riservato. “Condannato” peggio dei mafiosi e dei preti pedofili (che rimangono al loro posto..) e sopratutto alla vigilia del tuo 50° di sacerdozio, che sicuramente avresti voluto “festeggiare” a Manduria.

Non meritavi tutto questo per quello che hai dato alla tua comunità a Manduria.

Pazienza.. Ci avete sempre detto che ad una offesa, uno schiaffo, bisogna sempre porgere l’altra guancia, secondo gli insegnamenti evangelici. Allora, carissimo padre Gabriele, porgi l’altra guancia, così come l’hai porta tantissime volte. Non ti curar di loro, ma confida nella giustizia divina. Ricordati anche quante avversità e quante umiliazioni ebbe a superare il tuo confratello padre Davide Maria Turoldo, in seguito (come sempre succede) riabilitato.

Tante volte ci hai dato la tua benedizione e ora con molta commozione ti dico: “Che Dio ti benedica e ti conservi a lungo”»











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