martedì 26 novembre 2024


17/04/2018 09:00:07 - Manduria - Attualità

E’ stato il tema di un dibattito promosso dall’associazione “Manduria Migliore”, al quale ha preso parte il team di consulenti di Federbalneari Salento

 

«L’auspicio di una “Manduria migliore” non può prescindere da uno sviluppo ecosostenibile del turismo».

E’ stato il tema di un dibattito promosso dall’associazione “Manduria Migliore”, al quale ha preso parte il team di consulenti di Federbalneari Salento. Diciotto chilometri di costa caratterizzano il prezioso gioiello che è la città tarantina: a presidiarli e garantire accoglienza turistica solo due stabilimenti balnear,i che hanno ottenuto le relative concessioni demaniali nelle aule di giustizi, e dopo lunghe costose battaglie, anziché negli uffici comunali.

Girolamo Vergine e Gregorio di Noi, presidente e vicepresidente dell’associazione “Manduria Migliore”, hanno quindi voluto offrire alla cittadinanza e ai potenziali imprenditori balneari della zona un’occasione di confronto con chi ormai da anni affronta quotidianamente le problematiche burocratiche e legali legate alla grande controversia sulla linea di demarcazione tra tutela del demanio e attività d’impresa.

«Sul demanio» ha detto Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari Salento, «non si può più improvvisare. Sarebbe un errore che pagheremmo tutti a caro prezzo. E’ necessario prendere coscienza del fatto che l’imprenditore balneare è un fiduciario dello Stato perché ha la responsabilità di gestire un bene della collettività. E di questa responsabilità deve farsi carico senza autoassoluzioni. Anche noi siamo, salvo rare eccezioni, senza Piani comunali e demandiamo parte del nostro lavoro, seppure sostanzialmente sul fronte mantenimento delle strutture, agli studi legali».

«E’ stata una fortuna che il Tar abbia sganciato il rilascio delle concessioni demaniali dall’approvazione dei Piani delle coste» ha esordito, in chiusura dei lavori, l’avvocato Pier Luigi Portaluri, «perché i commissariamenti porteranno tempi lunghi: i commissari dovranno intanto studiare per poter avere chiaro il quadro del territorio loro assegnato, poi dovranno indire le gare per individuare i professionisti, se non già individuati dall’amministrazione, che dovranno redigere quel piano. A piano presentato si aspetteranno le osservazioni e quasi sicuramente i ricorsi di chi si sentirà da esso danneggiato. Ma fatta questa premessa, un concetto deve essere la via maestra di chi, come questa città, ha una pagina ancora tutta da scrivere: una visione imprenditoriale che non rispetta l’ambiente oggi è duramente contrastata da istituzioni che nulla hanno a che fare con le dinamiche degli enti locali, ossia Guardia Costiera, Magistratura e Sovrintendenza».











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