Le loro prime dichiarazioni
Sono arrivati intorno alle 10 di lunedì. Si sono insediati e, poi, hanno avuto un primo contatto con i dirigenti, ai quali hanno chiesto una sintetica relazione settore per settore. Poi, verso le 12,30, hanno voluto incontrare la stampa.
«Attraverso di voi, intendiamo salutare la comunità di Manduria» le parole del prefetto in quiescenza Vittorio Saladino, che ha parlato anche a nome degli altri due commissari Luigi Scipioni e Luigi Cagnazzo. «Parlo io in quanto più anziano, ma la commissione è paritetica».
Un gesto di squisita cortesia e di grande apertura.
«La stampa è importante perché ci sarà da stimolo e in più potrà anche far notare eventuali nostri errori» le parole del prefetto Saladino. «Conosco alcuni dei tanti problemi della vostra città in quanto, prima di arrivare, ho guardato in rete i portali di informazione. E’ una città come tante altre, con problemi da risolvere e aspettative legittime degli abitanti. Noi cercheremo di dare delle risposte concrete alle aspettative, partendo dal lavoro che aveva avviato chi ci ha preceduto. Tenendo comunque conto del tempo e dei finanziamenti a nostra disposizione. Ho letto dei 20 milioni di avanzo di amministrazione con il quale si è chiuso il consuntivo. Non è affatto un bene, perché più soldi ci sono in cassa, meno se ne possono spendere. Poi c’è il problema dell’organico, che dispone di poche unità e con una età media alta».
Da lunedì mattina si apre dunque una nuova fase amministrativa per la città di Manduria. Nelle prossime ore arriverà la decisione sui dirigenti comunali. Secondo la legge, le convenzioni sono scadute. Ma i tre commissari potrebbero anche decidere, qualora lo ritenessero opportuno, di confermarne qualcuno.
«La decisione sarà frutto di una valutazione collegiale approfondita» ha precisato il prefetto Saladino, al secondo incarico da commissario straordinario in città il cui Consiglio è stato sciolto per infiltrazioni della criminalità organizzata (ne ha all’attivo invece 23 da commissario straordinario in città alle prese con semplici crisi amministrative). «Conosciamo cosa impone la legge, ma vogliamo prima capire cosa offre il territorio come alternative. Poi prenderemo una decisione».
I dirigenti uscenti sono stati incontrati ieri dai tre commissari.
«Abbiamo chiesto una relazione sintetica dei vari settori (Ufficio Tecnico e Ufficio Finanziario in primis), per avere un primo quadro della situazione. Sappiamo che esiste un Bilancio approvato, ma gli strumenti contabili possono anche essere modificati».