«Prendo atto che il mio nome è stato dato in pasto alla pubblica opinione e infangato senza che anni di indagini della magistratura ordinaria e delle forze dell’ordine, culminati con i noti provvedimenti restrittivi di un anno fa, abbiano evidenziato un benché minimo indizio che facesse ipotizzare un mio coinvolgimento»
«Smentisco nella maniera più assoluta di aver fatto una richiesta di assunzione di un noto pregiudicato e prendo atto che il mio nome è stato dato in pasto alla pubblica opinione e infangato senza che anni di indagini della magistratura ordinaria e delle forze dell’ordine, culminati con i noti provvedimenti restrittivi di un anno fa, abbiano evidenziato un benché minimo indizio che facesse ipotizzare un mio coinvolgimento».
Roberto Massafra, sindaco di Manduria sino al settembre scorso, interviene con decisione per prendere le distanze da un passaggio della relazione del ministro Minniti al Presidente della Repubblica, dal quale risulterebbe una sua “richiesta all’amministratore di una società aggiudicataria di un appalto di lavori di assunzione di un noto pregiudicato esponente della locale compagine mafiosa”.
«La fonte di prova sarebbe un’intercettazione che ha riguardato un soggetto indagato (in ipotesi anche un millantatore), senza alcun ulteriore riscontro» rimarca Massafra che fa riferimento alle notizie di stampa degli ultimi giorni. «Non è degno di un Paese che si dice democratico che un ministro e un prefetto consentano che un ex sindaco, nonché professionista e uomo integerrimo, venga a conoscenza attraverso la stampa di una vicenda che ne mina l’onorabilità e di cui non era stato in alcun modo informato.
Il dato certo è che ad un anno di distanza dagli arresti di alcuni ex amministratori non sono stato raggiunto da alcun avviso di garanzia, non sono stato mai interrogato neanche come persona informata dei fatti e dai verbali dell’autorità giudiziaria risulta in maniera chiara e inequivocabile che il sottoscritto, sin dal suo insediamento, non era “permeabile” ad alcun tentativo di infiltrazione e/o condizionamento da parte della “locale organizzazione criminale”, i cui esponenti non conosco neanche di vista».
Massafra aggiunge altri elementi a sostegno della sua posizione.
«Il sottoscritto e altri amministratori risultano essere parte offesa in altro procedimento giudiziario per aver subito minacce da parte di pregiudicati per essersi rifiutati di sostenere il loro diritto ad essere impiegati come stagionali nell’impresa di raccolta dei rifiuti. Ricordo ancora che l’Amministrazione che sono stato onorato di guidare è stata la prima e unica a chiedere che la suddetta azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti urbani adottasse criteri di selezione oggettivi per la assunzione di nuovo personale, abbandonando la vecchia pratica dell’assunzione diretta.
Nonostante le innumerevoli richieste di aiuto che riceve ogni giorno il sindaco di una città come Manduria, con migliaia di disoccupati, non ho mai esercitato alcun tipo di pressione per favorire l’assunzioni di chicchessia, a nessun livello».
Infine l’ex sindaco si sofferma su un altro passaggio di quella relazione.
«Per quanto riguarda la vicenda del locale, con annesso dehors, che non spetta alla politica autorizzare: esiste più di una richiesta da parte dell’assessore alle Attività Produttive ai tecnici comunali e ai vigili urbani affinché procedessero ai dovuti controlli».