domenica 22 settembre 2024


20/05/2018 08:12:17 - Provincia di Taranto - Attualità

«Servono dei provvedimenti seri, immediati e concreti, ad iniziare dalla la bonifica del mar Piccolo per dare respiro e speranza all'intera città. La pesca deve continuare ad essere una risorsa per Taranto anche con sfide nuove»

 

Pur producendo economia e garantendo lavoro per intere famiglie, il settore della pesca a Taranto negli ultimi anni attraversa un momento di difficoltà legato alle condizioni ambientali della città, a causa della contaminazione del mar Piccolo da PCB e diossine proveniente dall’ILVA, dalle attività della cantieristica navale e dai tanti scarichi incontrollati, mentre prospera la concorrenza sleale attraverso le attività abusive non soggette ai controlli ASL, a cui invece è sottoposto il pescato Jonico.

“Servono dei provvedimenti seri, immediati e concreti – ha dichiarato Lucia La Penna, segretario generale FLAI CGIL Taranto durante l’iniziativa “Pesca, Lavoro, Futuro nella città di Taranto” svoltasi ieri. Il primo provvedimento – continua La Penna - è sicuramente la bonifica del mar Piccolo per dare respiro e speranza all'intera città. La pesca deve continuare ad essere una risorsa per Taranto anche con sfide nuove.

La FLAI CGIL Taranto - conclude La Penna - chiede un tavolo permanente al commissario straordinario alle bonifiche e all'amministrazione comunale, accelerando gli interventi di bonifica, e un uso più strutturato e diversificato della risorsa marina con l'attivazione di servizi che ne valorizzino il potenziale turistico, oltre che alimentare"

Con questa iniziativa nel capoluogo jonico, che rientra nella campagna nazionale FLAI “Che pesci prendere”, la categoria degli agricoltori di Taranto ha voluto accendere i riflettori sulla condizione dei lavoratori del settore della pesca che è di assoluta arretratezza rispetto ai diritti ormai consolidati nel resto del mondo del lavoro. La mancanza del riconoscimento delle malattie professionali, dei lavori usuranti, dell’applicazione del Testo Unico sulla sicurezza e, non per ultimo, l’assenza di un ammortizzatore sociale strutturato, fanno di questo antico mestiere uno tra quelli meno tutelati e con minor diritti  nel nostro Paese, per il quale la FLAI CGIL nazionale chiede provvedimenti normativi che rispondano ai bisogni di chi vi si dedica.

All'iniziativa è intervenuto anche l'assessore regionale all'agricoltura Leonardo Di Gioia che ha ribadito la necessità di fornire risposte al problema di caratura nazionale in collaborazione con le associazioni della pesca, ripartendo anche dal valore e dalla qualità di un prodotto tipico locale come le cozze, garantendone tracciabilità e identificabilità.

Durante l’iniziativa il settore della mitilicoltura è stato raccontato attraverso le immagini e il racconto dei lavoratori della pesca in un approfondimento video a cura di Nica Ruggiero











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