L’intervento di Diomede Cosimo Turco sulle vicissitudini manduriane
«Il 2018? Un anno di tragedie».
Lo scioglimento del Consiglio comunale “per le infiltrazioni della criminalità organizzata” è uno degli argomenti più discussi negli ultimi giorni nella città messapica. Dopo la prima fase di turbamento, la comunità reagisce.
Particolarmente significativo un intervento di Diomede Cosimo Turco, un giovane impegnato nel sociale.
«Sembra un film ma è la pura realtà! Dalla mancata edizione della Fiera Pessima alla perdita di tante tradizioni, passando per fasi di stallo totale fino ad arrivare al “prezioso appellativo” di città mafiosa» fa notare Turco. «Lo scioglimento per infiltrazione mafiosa lede gravemente l’immagine di Manduria ed è una “misura di carattere straordinario per fronteggiare un’emergenza straordinaria”.
È straordinario! Non è una bazzecola, né tantomeno può essere considerato un premio per la legalità. In un contesto socio-culturale come quello che caratterizza la nostra Manduria, posso asserire francamente che oggigiorno si vive ancora molto bene. Non so sinceramente se in altri ben noti comuni italiani si possa dire la stessa cosa.
La mafia va sconfitta, ma non si può distruggere e infangare un’intera comunità per colpa di qualche “parassito”. Chi ha sbagliato dovrà pagare ed è giusto che sia così. Ma la comunità e il nome di Manduria non possono essere calpestati da un puro e mero atto “politico”!
Considerando anche ciò che è stato scritto dal ministro (uscente!) Marco Minniti nella relazione-richiesta presentato al Capo dello Stato: più di qualche dubbio emerge e viene a galla. Non voglio entrare nel merito delle reali motivazioni per le quali ci è stato così facilmente donato l’appellativo di città mafiosa: ma io non ci sto.
Per queste ragioni e tenendo ben presente l’unico scopo che è il bene della mia Manduria (forse sarò uno dei pochi giovani a voler lottare per rimanere qui!): FIRMERÒ TUTTI I RICORSI CONTRO IL DECRETO PRESIDENZIALE E MI PRODIGHERÒ AFFINCHÉ IL NOME DI MANDURIA VINCA!
LA MIA MANDURIA NON È MAFIOSA!».