martedì 26 novembre 2024


25/05/2018 20:12:16 - Manduria - Attualità

Contiene complessivamente circa 210 alberi da frutto autoctoni e numerose varietà di uva da vino e da tavola, recuperati dal rischio d’estinzione al fine di rivalutare le vecchie colture come nuovi simboli di appartenenza territoriale

Quasi cento varietà di fichi differenti, la maggior parte dei quali sono delle colture autoctone che andavano disperdendosi. Poi ancora altre 75 colture fruttifere varie: dal femminello al cuore di donna, dal cedro diamante al bergamotto fantastico, dalla picocca Sava allo zampagnulo e al giugno Sava. Complessivamente circa 210 alberi da frutto autoctoni e numerose varietà di uva da vino e da tavola, recuperati dal rischio d’estinzione al fine di rivalutare le vecchie colture come nuovi simboli di appartenenza territoriale.

Un patrimonio di enorme valore culturale e ambientale, che costituiscono l’orto botanico della masseria Marina, denominato “pOrto Marina”, inaugurato ieri mattina alla presenza dei commissari straordinari Luigi Cagnazzo e Luigi Scipioni, alla prima uscita ufficiale in città. E’ il frutto di un enorme lavoro iniziato dal direttore delle Riserve Alessandro Mariggiò e dal suo prezioso staff circa sei anni fa, confluito nel progetto “Biodiversità in rete”, nato dalla collaborazione di diversi enti pubblici e soggetti privati che lavorano in sinergia da anni.

«Alla base vi è una ricerca eseguita in archivi, biblioteche e università del sud Italia per individuare le essenze autoctone di cui si stavano perdendo le tracce» racconta Alessandro Mariggiò. «Poi vi è stato un incontro con gli agricoltori pugliesi più anziani, come fonte diretta per trovare gemme e semi di quelle colture, inizialmente poste a dimora nel centro ricorda “Basile Caramia” di Locorotondo. Quindi le essenze recuperate e selezionate sono state piantate in quattro orti botanici della Puglia: il nostro e poi quelli di Otranto, Gioia del Colle e Foggia».

Chiaro l’obiettivo di questo progetto finanziato anche dal Miur.

«Si prefigge di diffondere e far conoscere la biodiversità agraria e forestale con sessioni frontali a scuola e visite guidate in campo presso il nostro orto botanico regionale della masseria Marina» rimarca Mariggiò.

Già ieri erano presenti studenti degli istituti comprensivi “Prudenzano” di Manduria e “Manzoni” di Lizzano, oltre che dell’istituto agrario “Einaudi” di Manduria.

«Ci siamo posti l’obiettivo di promuovere una corretta e puntuale attività di informazione finalizzata alla promozione e diffusione della biodiversità nelle giovani generazioni e il trasferimento delle culture ad essa legate. Lo scopo dunque è quello di non disperdere il grande patrimonio di conoscenze, di usi e tradizioni legate all’utilizzazione delle diverse specie agrarie, con particolare attenzione a vite, fruttiferi e ulivi».











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