«I 388.000 metri cubi di volumetrie supplementari della discarica sono a scomputo di quelle occupate impropriamente con inerti. In ogni caso, sono da definirsi quali volumetrie tecniche di riempimento dei volumi mancanti che, per effetto dell’abbancamento dei rifiuti riversati, si erano ridotti rispetto agli iniziali, nonchè di chiusura in postgestione della discarica stessa»
L’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti (Ager) interviene per chiarire le ragioni dell’aumento della volumetria, peraltro già decise più di un anno e mezzo fa, con l’obiettivo di dirimere il contenzioso con richiesta di risarcimenti milionari intentato da Manduriambiente (la società che gestisce la discarica di via per San Cosimo) nei confronti dei Comuni del bacino Taranto 3.
«Il fatto risale al novembre 2016, periodo in cui fu riattivata l’autorizzazione per il riavvio dell’impianto di biostabilizzazione, con relativa volumetria in aumento della discarica. Apertura» ricorda l’Ager, «richiesta dall’Amministrazione comunale di Manduria, in rappresentanza dei 17 Comuni del bacino Taranto 3, che avevano milioni di euro da versare alla società che gestisce il servizio, “Manduriambiente”. Per cui alcuna iniziativa autonoma della Regione è stata presa, se non una risposta alle richieste del territorio».
L’aumento della volumetria, in buona sostanza, fu considerato come una sorta di ristoro rispetto alle richieste di “Manduriambiente” derivanti dall’esaurimento anticipato delle volumetrie dell’impianto a causa dello stoccaggio, non previsto nel piano di gestione, della frazione secca dei rifiuti, che andava invece conferita a Massafra.
«I 17 Comuni del bacino hanno risparmiato milioni di euro e nel contempo gli stessi, ora, per effetto della transazione, stanno versando una delle tariffe più basse della Puglia, se non d’Italia.
Il tutto, comunque, è stato nel tempo concordato con i Comuni facenti pare dell’ex Ato Taranto 3, anzi per la precisione è partito da una loro esplicita richiesta» ricorda l’Ager. «Inoltre, è bene precisare che quella di Manduria è una discarica di servizio soccorso facente parte del piano rifiuti 2013. Pertanto, in definitiva, è stato sanato un contenzioso decennale milionario, è stata definita la modalità di chiusura e postgestione della discarica e sono state abbattute notevolmente le tariffe a carico dei cittadini. Non si ravvisano particolari criticità!».