martedì 26 novembre 2024


05/06/2018 06:31:34 - Manduria - Attualità

«Il dubbio che anche per Manduria qualcuno sia stato prevenuto è legittimo» la parole dell’ex vice sindaco De Donno. «Il provvedimento è a mio avviso connotato da forte discrezionalità politica»

 

«Il provvedimento di scioglimento del Consiglio, adottato sulla base di accuse infondate, non è solo un’offesa alla classe politica di Manduria, ma a tutta la città».

L’ex vice sindaco Gianluigi De Donno tuona contro coloro che hanno voluto accostare l’Amministrazione uscente alla criminalità organizzata. Nell’evento, ospitato dal Circolo Unione, è intervenuto anche il sindaco di Parabita, Alfredo Cacciapaglia, che poco più di due mesi fa ha vinto il ricorso su un analogo provvedimento adottato a carico del suo Comune e, di conseguenza, è stato reintegrato nella sua carica elettiva. Una lunga battaglia contro una serie corposa di ingiustizie che è servita per ristabilire la verità e restituire onore e dignità agli amministratori del centro leccese.

«Il dubbio che anche per Manduria qualcuno sia stato prevenuto è legittimo» la parole di De Donno. «Il provvedimento è a mio avviso connotato da forte discrezionalità politica».

L’ex vice sindaco ha poi contestato una serie di accuse contenute nel decreto di scioglimento.

«Alcuni passaggi sono sconcertanti. Ad esempio quello relativo all’ex sindaco, sulla cui condotta lo stesso Prefetto scrive che non sono stati trovati riscontri. E allora di cosa lo si accusa?

Poi si parla di affidamenti diretti per la gestione della Fiera Pessima: niente di più falso, in quanto la parte tecnica (e non quella politica, che non ha alcuna competenza), ha svolto regolarmente le gare. Sconcertante è anche la vicenda dell’assegnazione degli alloggi popolari. L’Amministrazione che è stata sciolta per mafia è quella che, prima di rendere ufficiale la graduatoria, ha chiesto l’intervento della Guardia di Finanza affinchè fossero eseguiti ulteriori controlli sulla veridicità dei requisiti dichiarati. Lo ribadisco: non è stata la Guardia di Finanza ad intervenire di sua iniziativa, ma l’Amministrazione uscente a chiedere la verifica, benché l’ex commissario dello IACP a più riprese ci chiedesse di procedere senza perdere ulteriore tempo.

E’ chiaro che bisogna scindere, dal giudizio, la responsabilità dei singoli da quelle dell’intera classe politica, che è stata offesa per questa accusa infondata».

C’è ancora circa un mese di tempo per presentare il ricorso. Gli amministratori uscenti non avranno alcun tornaconto politico dall’eventuale accoglimento: si erano già dimessi, per cui non potranno ritornare in carica. La città, però, potrebbe ritornare alle urne un anno prima.

«Proprio per questo rivolgo un appello alla città: non deve essere una reazione della classe politica, ma di tutta la comunità al danno che è stato fatto all’immagine di Manduria, che nulla ha a che spartire con la criminalità organizzata. Attraverso il ricorso» ha concluso De Donno, «c’è la possibilità di lavare un’onta che pesa come un macigno».











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