«Purtroppo non è possibile spostare l’impianto in un altro sito»
«I lavori per la realizzazione del depuratore consortile inizieranno a fine settembre. Sono riuscito ad ottenere un rinvio di qualche mese poiché sarebbe stato davvero inopportuno aprire il cantiere a maggio, ovvero quando la zona costiera si popola di turisti».
A precisarlo è il consigliere regionale manduriano Luigi Morgante. L’iter burocratico sembra concluso. Probabilmente l’ultimo passaggio, per definire gli ultimi particolari, sarà quello della conferenza di servizi convocata per la mattina del 3 luglio a Bari.
«Dal progetto è stato eliminato il buffer 2, sostituito con una ulteriore vasca prevista all’interno dell’area dell’impianto di depurazione» ricorda Luigi Morgante. «I vantaggi? Nei pochi casi all’anno di pioggia copiosa, il “troppo pieno” sarà riversato in questa ulteriore vasca e, dunque, i terreni circostanti e il mare sono preservati.
Ho chiesto ed ottenuto che le modifiche al progetto fossero apportare prima dell’apertura del cantiere e non con i lavori in corso. Naturalmente, anche se si è trattato di modifiche non sostanziali del progetto, c’è stato bisogno di una nuova procedura di rilascio della valutazione di impatto ambientale. Il tempo trascorso dall’estate 2017 ad oggi è servito proprio a questo. Ora sappiamo cosa sarà realizzato quando, nella seconda metà di settembre, i lavori inizieranno. Il cronoprogramma degli interventi prevede la loro ultimazione in 180 giorni».
Se non vi saranno imprevisti (sempre all’ordine del giorno per i lavori pubblici), l’opera, insomma, potrebbe essere pronta prima dell’estate 2019.
Ma c’è ancora chi, soprattutto nella vicina Avetrana, continua a battersi per ottenere lo spostamento dell’ubicazione dell’impianto di depurazione: dall’attuale area lungo la strada provinciale “Tarantina” (e dunque a poco più di un chilometro dalla costa), all’entroterra, in una zona che non danneggi il turismo.
«Purtroppo questo spostamento non è possibile» prende atto il consigliere regionale Morgante. «Ricordandoci da dove siamo partiti, ovvero da un progetto che prevedeva lo scarico in mare dei reflui in Tabella 1/2, abbiamo ottenuto davvero il massimo, preservando il mare e dotando l’impianto di tecnologia di depurazione che sono all’avanguardia».
Ad Avetrana, però, la comunità non intende desistere. E’ stata già convocata una riunione per l’inizio della prossima settimana. Pare si intenda inviare un documento alla commissione straordinaria che amministra la città messapica nella speranza di ottenere un provvedimento che congeli le autorizzazioni già rilasciate. Forse l’ultimo tentativo prima che, a settembre, inizino i lavori.