Manduria Lab: «Entrambi i medici in servizio attualmente risultano vincitori di concorso in altri presidi sanitari»
«Dal primo luglio il Centro di Salute Mentale di Manduria è a rischio depotenziamento per la mancata sostituzione degli unici due psichiatri in servizio presso la struttura».
A lanciare l’allarme è il movimento politico “Manduria Lab”, che chiede all’amministrazione sanitaria di garantire il fin azionamento a regime del CIM.
«Entrambi i medici risultano vincitori di concorso in altro presidio sanitario e, in conseguenza di ciò, dal primo luglio il CIM di Manduria non potrà più erogare importanti servizi diagnostici, terapici e di emergenza per i tanti malati in cura presso di esso e le rispettive famiglie, alle quali il centro assicura da sempre un importante e costante supporto» viene fatto notare da “Manduria Lab”. «Pare che l’amministrazione, anziché sostituire i due psichiatri e consentire il funzionamento a regime della struttura, voglia risolvere la questione prendendo in prestito due medici da altri servizi della psichiatria tarantina, che potranno assicurare la loro prestazione in non più di due o tre giorni a settimana e solo in orario antimeridiano.
Il CIM di Manduria non sarà più operativo per le attuali 12 ore giornaliere, ma solo per due o tre mattinate, che non saranno certamente sufficienti a garantire continuità nelle terapie e un efficace servizio di emergenze, prime fra tutte le valutazioni ai fini di eventuali TSO.
Ci chiediamo come sia possibile, in tale stato di precarietà, garantire l’efficienza delle terapie domiciliari, così ostinatamente volute con la Legge Basaglia, come unica alternativa agli orrori dei manicomi».