Dopo l’argento di ieri, Melle è atteso dalla prova di Coppa del Mondo in Olanda e dai Mondiali di Maniago
Undici anni fa era in Rianimazione, in coma a causa di un improvviso aneurisma. Ieri mattina è stato in sella al suo triciclo “volante” per difendere il titolo italiano su strada di paraciclismo.
Duemila anni fa Democrito disse: “Vincere se stessi è la prima e la migliore di tutte le vittorie”. Leonardo Melle, campione di paraciclismo, non ha mai mollato. Nonostante la dura “salita” che improvvisamente la vita gli ha riservato. Ha reagito, riuscendo con forza di volontà, con cuore e passione, a “scalare” la più dura delle “salite” che si possa incontrare.
«Intorno alle 18 di undici anni fa ho avvertito il malore: ho perso conoscenza e, verso le 21 ero in coma» ricorda Leonardo Melle. «La mia vita la devo a quei chirurghi che mi sottoposero ad un lunghissimo e delicato intervento chirurgico che terminò al mattino seguente».
I primi giorni furono durissimi. Le prospettive? Secondo quegli stessi medici sarebbe già stato un successo se Leonardo avesse potuto trascorrere la sua vita su una sedia a rotelle.
Ma la reazione dell’atleta manduriano è stata straordinaria. Non si è mai arreso. Mese dopo mese, grazie alla riabilitazione, ha recuperato gran parte della mobilità. Con una motivazione fuori dal Comune, ha superato ogni “strappo”, ogni “asticella”.. Sino a scoprire che fare sport (nel suo caso il paraciclismo) migliora lo stato fisico e agevola i movimenti, aiutandoti anche a superare meglio le difficoltà della giornata, a resistere di più.
A distanza di undici anni Leonardo Melle è .. tinto d’azzurro. Gareggiando con la nazionale del c.t. Valentini, ha vinto in Italia e in Europa, sino a salire due volte sul podio (argento e bronzo) nei Mondiali del Sudafrica della scorsa estate.
«Ieri ho gareggiato a Darfo Boario Terme, nel bresciano: in palio vi era la maglia tricolore: mi sono classificato al secondo posto» ci dice, per telefono, Leonardo Melle.
Nella sua categoria (MT1) quest’anno è stato “declassato” un altro atleta italiano che però, a differenza di Melle, può utilizzare sulla bici entrambe le braccia e entrambe le gambe.
«Se i medici e i giudici ritengono che lui possa far parte della mia categoria, io non obietterò» precisa Melle. «Io ho però un altro modo di pensare: se potessi, vorrei confrontarmi con quelli più forti di me».
Dopo il campionato tricolore, l’atleta manduriano non rientrerà in Puglia. Dal 6 all’8 luglio parteciperà, ad Essen (in Olanda), alla seconda prova di Coppa del Mondo. Poi finalizzerà la preparazione per l’evento dell’anno: i campionati mondiali che si svolgeranno a Maniago, in provincia di Pordenone.
Leo Melle, su quel podio, vuole risalirci ancora. Per dimostrare, ancora una volta, di essere più forte di ogni avversità.