martedì 26 novembre 2024


20/07/2018 06:33:26 - Manduria - Attualità

Sulla spiaggia libera di Torre Colimena, le analisi dell’Arpa ha contato oltre tre milioni di cellule potenzialmente tossiche sul fondale. È il dato più elevato registrato negli ultimi 15 giorni in tutta la regione. Modesta, invece, la presenza in acqua

 

L'alga tossica è arrivata a in Puglia. Lungo la costa a sud del capoluogo, fra Japigia e San Giorgio, per la precisione, ma anche nella provincia di Taranto. A certificarne la presenza è l'ultimo rapporto dell'Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione dell'ambiente (Arpa), dossier che, da giugno a settembre, viene aggiornato ogni due settimane.

E sono proprio i dati rilevati dall'uno al 15 luglio, ultimo rapporto disponibile, a far piazzare una bandiera rossa sul litorale barese, in località Lido Trullo. Le analisi hanno portato a quasi 400mila cellule per litro la conta dell'Ostreopsis Ovata presente sul fondale: molto abbondante per l'Arpa. Perché il livello di guardia, oltre il quale scatta la bandiera rossa, è fissato a 300mila cellule per litro. Va meglio sul fronte della presenza dell'alga in superficie. È modesta, al di sotto delle cinquemila cellule: codice verde, dunque.

A Fasano, dopo le ultime rilevazioni dell'Arpa, il sindaco Francesco Zaccaria ha vietato la balneazione fino al 20 luglio. L'ordinanza è valida per le località Torre Canne (in zona faro) e Forcatella, da cui si estende poi per tutto il litorale a sud.

Quanto alle altre aree monitorate dall'Arpa - 20 i siti lungo gli 800 chilometri della costa pugliese - i livelli di guardia sono stati superati, e di molto, a Fasano, nel Brindisino, in località La Forcatella e Torre Canne; a Otranto (Porto Badisco - scalo di Enea) e a Manduria, in provincia di Taranto. Qui, sulla spiaggia libera di Torre Colimena, in particolare, le analisi dell'Arpa ha contato oltre tre milioni di cellule potenzialmente tossiche sul fondale. È il dato più elevato registrato negli ultimi 15 giorni in tutta la regione. Modesta, invece, la presenza in acqua.

"Si tratta di microrganismi potenzialmente tossici che non superano i 60 millesimi di millimetro: prediligono acque calme, calde, ben illuminate e - spiegano dall'Agenzia - pur essendo tipici dei mari tropicali, sono stati segnalati sulle coste pugliesi a partire di primi anni Duemila".

Dopo le mareggiate e il vento di maestrale degli ultimi giorni, ad aver favorito la proliferazione dell'alga sarebbero state proprio le condizioni di mare calmo dell'ultima settimana. Gli effetti più comuni sulla salute dell'uomo, generalmente transitori, sono riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti. In ogni caso, le raccomandazioni dell'Arpa sono due: "Limitare il consumo di ricci di mare, che brucando sulle alghe potrebbero potenzialmente accumulare la tossina". E poi: "Evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate", quindi il cosiddetto effetto aerosol.











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