E’ la proposta lanciata da Confagricoltura nel corso di un convegno che si è svolto l’altro ieri sera a Manduria
«Esonerare dai tributi consortili le aree colpite dalla Xylella».
E’ la proposta lanciata da Confagricoltura nel corso di un convegno che si è svolto l’altro ieri sera a Manduria.
Al centro del partecipato dibattito l’annosa questione del Consorzio di Bonifica Arneo, con la disputa tuttora aperta legata al pagamento delle cartelle per il Tributo 630, già ricevute per gli anni 2014–2015 e ai malumori generati dalla mancanza del presupposto più importante: pagare un tributo sì, ma solo in presenza del relativo beneficio in termini di opere e servizi. Malumori destinati a raddoppiare tra le aziende agricole quando, a breve, arriveranno le cartelle per gli anni 2016 e 2017.
«Una vicenda che non riguarda solo il Consorzio dell’Arneo, ma anche quelli di Stornara e Tara, Terre d’Apulia e Ugento Li Foggi, oggi accomunati sotto la guida del commissario unico Alfredo Borzillo, il cui ruolo, dopo l’ampio confronto di Manduria, dovrà necessariamente tornare a incrociarsi con la bozza di disegno di legge per l’esclusione dal pagamento dei tributi consortili per le zone agrarie colpite dalla batteriosi di Xylella Fastidiosa» è riportato in una nota di Confagricoltura. «Il testo, che sarà sottoposto alle istituzioni regionali perché lo facciano proprio, è stato concordato dalle Unioni Confagricoltura di Lecce, Brindisi e Taranto, proprio perché
l’intera provincia di Lecce è stata dichiarata infetta dalla batteriosi della Xylella Fastidiosa, sottospecie Pauca, e le province di Brindisi e Taranto sono anch’esse, sebbene in parte, interessate dall’infezione».
Secondo il presidente e il direttore di Confagricoltura Taranto, Luca Lazzàro e Carmine Palma, le scelte sinora adottate per contrastare la Xylella sono apparse inefficaci e, per altro verso, eccessive, con l’effetto di devastare il suolo (espianti, desertificazione, mancata indicazione di specie arboree sostitutive). Insomma – è stato detto - non sono state decise azioni attive e positive in termini di tutela del suolo, ma neppure di indirizzo e di accompagnamento.
Di qui l’idea della norma a sostegno delle aree colpite, con l’obiettivo di tentare di attenuare gli effetti dannosi del fenomeno (in termini di distruzione di impianti e capacità produttiva e di reddito delle imprese) anche sotto il profilo della riduzione dei costi. In concreto, così è scritto nella bozza del disegno di legge, la nuova norma dovrebbe prevedere “l’esonero, per le zone colpite, dal pagamento del tributo generale di bonifica (630), nonché del contributo per le opere irrigue (648) per gli anni 2016, 2017 e 2018”, i cui relativi oneri sarebbero a carico del bilancio della Regione Puglia.