Più volte riscontrate, in passato, dei cedimenti. Sarebbe auspicabile una perizia tecnica
Quanti e quali sono i ponti pericolanti in Italia?
Dopo la tragedia di Genova, c’è la corsa a tracciare la mappa dei ponti pericolanti in Italia. E’ scattato l’allarme dopo che i diversi episodi di questi ultimi anni hanno posto in risalto la scarsa manutenzione di ponti e viadotti, nonché gli esigui investimenti sulle infrastrutture.
Nel territorio di Manduria esistono due ponti su altrettanti rigagnoli: il Chidro e il Borraco. Il ponte che sembra in uno stato di maggiore precarietà, benchè realizzato successivamente rispetto al secondo, è quello sul Chidro.
Spesso sono stati posti in evidenza i limiti strutturali di questa opera e in qualche circostanza si è intervenuti per cercare di tamponare le parti che denotano maggiori cedimenti (come si può notare nella foto di qualche anno fa).
Nel 2013 fu sospeso, per qualche giorno, il transito degli autoveicoli, così come qualche mese fa (a marzo), parte del ponte è stata transennata. Servirebbe, insomma, un intervento consistente, anche perché il ponte sul Chidro (come d’altronde quello sul torrente Borraco), è parte integrante della litoranea e, quindi, durante l’estate è attraversato da centinaia di migliaia di autoveicoli.
Ai tecnici del Comune, dunque, il compito di verificare la staticità della struttura. Sempre che non si attenda, invece, l’esito di un progetto che è stato candidato un paio di anni fa a finanziamento. Prevedeva la demolizione del ponte sul Chidro, con la realizzazione di un altro ponte in legno, per consentire solo il passaggio ciclo-pedonale. La demolizione era prevista all’interno di un più globale intervento di rinaturalizzazione dell’area. Il traffico automobilistico sarebbe spostato, in tal caso, lungo la strada provinciale “Tarantina”.
Si puntava, insomma, a recuperare e a valorizzare un’area di grande importanza naturalistica, forse unica in Puglia, eliminando gli interventi antropici.
Ma si possono attendere i tempi lunghi della burocrazia o è più opportuno intervenire subito per il consolidamento del ponte?