martedì 26 novembre 2024


25/08/2018 06:35:24 - Manduria - Attualità

Si spera nel riconoscimento dello stato di calamità, che però non prevede più ristori ai danneggiati, ma solo agevolazioni fiscali

 

Piogge torrenziali, grandinate e vento impetuoso: negli ultimi giorni il maltempo ha flagellato la zona orientale della provincia. Particolarmente colpite, l’altro ieri, alcune aree comprese fra Manduria e Avetrana e, ieri, contrada “Bagnolo” (si trova fra Manduria e Sava) e la marina della città messapica.

Già la sola pioggia avrebbe compromesso parte della vendemmia: favorisce, infatti, il crearsi della muffa. Le grandinate (che hanno colpito a macchia di leopardo i vigneti pregiati di Primitivo) e il vento impetuoso (spesso ha assunto le sembianze di tromba d’aria), hanno fanno il resto: grappoli d’uva (da vino e da tavola) irrimediabilmente danneggiati, filari di vigneti abbattuti, muri divelti, strade e campagne allagate e, dunque, impercorribili.

Il maltempo, insomma, presenta il conto. Proprio alla vigilia dell’avvio della vendemmia, con la macchina organizzativa di ogni azienda già in moto, questi inusuali fenomeni temporaleschi hanno messo in ginocchio le aziende delle aree più colpite dai nubifragi. L’acqua è caduta in incredibili quantità (quanto normalmente ne cade in tutta la stagione autunnale) in pochi giorni in aree che sono a rischio, è davvero un paradosso, di desertificazione.

Fortunatamente molte zone sono state interessate solo marginalmente da questi fenomeni e, quindi, riusciranno a salvare il prodotto e l’intera stagione. Per altre, invece, le prospettive sono davvero nere: c’è addirittura il dubbio se conviene o meno, a livello economico, procedere con la vendemmia.

Quantità e, in alcuni casi, anche qualità, dunque, compromessa delle uve del Primitivo doc.

«Non è ancora il caso di fasciarci la testa» ammonisce qualche produttore più ottimista, «sia perché molte aree si sono salvate, sia perché non possiamo prevedere la qualità delle uve che saranno poi raccolte e conferite. Di certo possiamo dire che lieviteranno i costi e che le operazioni di vendemmia slittano».

Il quadro non cambia per gli uliveti. In questo caso l’area più interessata è quella di Avetrana, in cui si concentra gran parte della produzione di olio della provincia.

Si spera in qualche aiuto. C’è già chi preme per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità, che, come è noto, non prevede più l’erogazione di aiuti economici diretti, ma, almeno di agevolazioni.











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