Secondo gli ecologisti (che rilanciano la petizione del 2017) il M5s ha compiuto il delitto perfetto perché hanno confermato l’immunità penale: «Il M5s ha voltato le spalle alla città»
«Oggi è un giorno di lutto per Taranto perché dal perfezionamento della vendita non ci sarà nessun vantaggio per la salute e per l'ambiente.
Alla luce dell’accordo che sembra essere definitivo, la Federazione dei Verdi rilancia la petizione per abrogare l’immunità penale a favore degli acquirenti proposta da Angelo Bonelli a maggio 2017, durante la campagna elettorale per le comunali, e che ha raccolto circa tremila firme.
È solo il primo dei passi che andremo a fare per sostituire i fatti alle parole. Invitiamo anche la cittadinanza a sostituire i fatti alle parole»
PETIZIONE PER ESPOSTO COLLETTIVO
LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI…TRANNE A TARANTO
Noi sottoscritte e sottoscritti cittadine e cittadini esponiamo alle autorità in indirizzo quanto segue:
A Taranto dove insiste uno dei più grandi poli siderurgici, sottoposto a sequestro dalla Procura della Repubblica con facoltà d’uso, continua ogni giorno la fuoriuscita di fumi non convogliati con sostanze altamente tossiche per i lavoratori e i cittadini. Con decreto n°1/2015 e con le modifiche introdotte con il decreto n°98/2016 è stata prevista per legge la non responsabilità penale e amministrativa, e quindi l’immunità, nell’applicazione dell’AIA e per le violazioni di legge in materia ambientale e della salute per chi affitterà o acquisterà ILVA. In nessun Paese civile si sarebbe mai potuta prevedere una simile norma che viola il diritto alla salute e gli articoli 3 e 112 della nostra Costituzione: la legge è uguale per tutti e l’obbligatorietà dell’azione penale.
La Corte Costituzionale con sentenza n°85/2013 nell’esprimersi sulla legge n°231 del 24 dicembre del 2012 (secondo decreto salva ILVA) ne subordinava la legittimità costituzionale alla rigorosa applicazione dell’AIA, ma questa non solo ha subito proroghe su proroghe sino ad arrivare a ben 10 decreti denominati salva ILVA, ma non è stata rispettata come i verbali dell’ISPRA testimoniano.
ISPRA a maggio 2017 certifica che non sono state ottemperate le prescrizioni dell’AIA n°:1 (l’area dei parchi minerali rappresenta una vera e propria bomba ecologica nel siderurgico tarantino in virtù del fatto che a seguito di una caratterizzazione fatta di recente - 2015/2016 - dalla stessa ILVA in contradditorio con Arpa Puglia, dei terreni e della falda profonda e superficiale, questi risultano essere contaminati da diversi inquinanti) 4,6 (copertura nastri),16a,16i,16m e 16o che prescrivono i lavori nelle batterie della cokeria, ma ancora più seria è la prescrizionen°36, 'emissioni gassose fuggitive' di cui ISPRA, oltre a dichiarala 'non ottemperata', ribadisce 'la criticità nell'adempimento della prescrizione', 42,49,58,59,65,702 (slopping acciaierie), 70c.
ISPRA, inoltre, scrive a ILVA chiedendo di trasmettere una relazione dettagliata circa le motivazioni dell’incremento delle concentrazioni di BenzoAPirene registrate nei mesi di luglio-agosto 2016 nel sito Cokeria nonché gli interventi da intraprendere per ridurre i livelli di PCDD/Fs, diossine e furani, rilevati nei siti AGL e Cokeria.
Mentre ISPRA afferma che l’AIA non è rispettata, l’ultima indagine epidemiologica del 2016 ribadisce l’alto livello di mortalità nella città di Taranto stabilendone la relazione con l’inquinamento. A Taranto i bambini si ammalano di tumore con una percentuale del +51% e muoiono di una +21% rispetto alla media pugliese.
Per i motivi succitati le sottoscritte e sottoscritti cittadine/i
CHIEDONO:
alla Procura della Repubblica di Taranto di sollevare questione di legittimità costituzionale sulla norma che garantisce immunità penale, di verificare se siano stati commessi reati in relazione alle violazioni dell’AIA e se c’è continuazione di reato considerati i gravi dati epidemiologici e conseguentemente a non procedere al dissequestro degli impianti.
al Presidente del Consiglio di prevedere un provvedimento ad hoc che elimini la suddetta norma.
al Presidente della Repubblica di valutare sulla base dei fatti sopra esposti e di sollecitare il governo a prevedere una norma che ripristini il principio che la legge è uguale per tutti.
ai Presidenti del Senato e della Camera dei Deputati di sollecitare il rispetto degli articoli 3 e 112 della Costituzione.