In una intervista a Repubblica l’attore tarantino (ed elettore del M5S) attacca duramente il Movimento per l’accordo chiuso dal governo con ArcelorMittal per l’Ilva. «Penso che quello messo in atto sia un vero e proprio tradimento delle promesse fatte in campagna elettorale»
«I parlamentari del Movimento 5 Stelle che abbiamo eletto a Taranto devono dimettersi. Tutti».
Michele Riondino, attore (“Il giovane Montalbano”, l’operaio del film “Acciaio”) è su tutte le furie. Tarantino, figlio di un operaio delle acciaierie che nelle prossime settimane cambieranno proprietà, è da sempre impegnato al fianco dei cittadini e dei comitati ambientalisti che si battono per la chiusura degli stabilimenti evidentemente troppo inquinanti, come testimoniano decine di rapporti e inchieste degli ultimi anni. Riondino è uno dei tanti che a Taranto hanno dato fiducia al Movimento 5 Stelle che ha sempre sostenuto la necessità di chiudere queste esperienza industriale. Prima la salute, si era detto. Riondino ha un fratello all'Ilva di Taranto. E a lui come ad altri l’intesa con ArcelorMittal per il salvataggio e lo sviluppo dell’acciaieria proprio non va giù. Proprio perché ottenuta grazie alla mediazione del ministro Di Maio.
«Penso che quello messo in atto sia un vero e proprio tradimento delle promesse fatte in campagna elettorale», ha detto in una intervista a Repubblica. «Ci hanno parlato di delitto perfetto, ci hanno detto che l’impegno con Mittal non si poteva disattendere. Solo ora però, dopo essere stati eletti con un mandato che diceva tutt’altro».