L’idea nasce per ricordare la figlia del cantautore, Olivia, scomparsa per una meningite fulminante
È stato firmato presso il Comune di Taranto il protocollo di intesa per la realizzazione di un parco giochi nel quartiere Tamburi in memoria di Olivia Fabi, la bimba di due anni, figlia del cantante Niccolò Fabi, morta nel 2010 per una meningite fulminante. Il progetto ha origine da un’idea della fondazione Parole di Lulù onlus di Shirin Amini e Niccolò Fabi, organizzatori di una giornata di raccolta fondi che ha avuto luogo il 1 settembre 2016 nella cornice della Masseria Mangiato di Martina Franca.
La fondazione Parole di Lulù ha come finalità la realizzazione di progetti sia sanitari che ludici dedicati ai bambini e, dopo aver rivolto la sua attenzione a diverse emergenze italiane e africane, ha deciso di provare ad essere di aiuto alle difficile realtà dei bambini di Taranto e, in particolar modo, del quartiere Tamburi. Per realizzare il progetto, Parole di Lulù si è avvalsa della collaborazione di Fondazione Pizzarotti, che nasce per volontà di Enrica, Michele e Pietro Pizzarotti. Per realizzare l’opera sono a disposizione circa 100mila euro. E’ stata individuata un’area a verde, di proprietà del Comune comunale, all’interno dell’istituto scolastico «Gabelli».
«Il Parco - è stato spiegato nel corso di una conferenza stampa alla presenza di Niccolò Fabi - verrà realizzato con modalità e materiali che tendano a ridurre, certo non eliminare, la possibilità di contatto con le polveri inquinanti, e con l'intento di regalare ai piccoli del quartiere un luogo di svago protetto. Dopo due anni di difficili trattative per l'individuazione dell’area, concessa dal Comune di Taranto, e il reperimento dei permessi necessari, e anche grazie al coinvolgimento progettuale, tramite la Fondazione Pizzarotti, dello studio di architettura Di Gregorio Associati, il parco si avvia ad essere una realtà per i bambini di Taranto». Accanto al lavoro delle due associazioni benefiche è stato creato un team di professionisti tarantini legati ad Ail e Arci ragazzi, con l’iniziale supporto tecnico dell’architetto Prontera e coordinati dalla dottoressa Annamaria Moschetti dell’Associazione Culturale Pediatri.