Domani sera, alle 19, incontro preparativo presso la sede dell’ass. “Don Luigi Neglia” (la chiesa dello Spirito Santo)
Una manifestazione di piazza per protestare contro i cattivi odori che ammorbano, ormai da diversi anni, l’aria della città.
A promuoverla è il laboratorio politico progressista “Manduria Lab”: si svolgerà domenica prossima, 30 settembre, in piazza Garibaldi. “Manduria Lab” si fa portavoce del grado di esasperazione della gente, che non tollera più di dover respirare quest’aria sgradevole in qualsiasi orario di determinati giorni della settimana, in particolare quando il vento soffia da nord-est.
Gente che è decisiva ad andare sino in fondo. A dimostrarlo sono alcuni messaggi che stanno circolando attraverso watchapp. C’è chi invita a rivolgersi all’Arpa con il seguente testo: “Devo segnalare che stamane, complice una situazione meteo di alta pressione, assenza di vento ed inversione termica, l’aria nel centro di Manduria era pressoché irrespirabile. L’odore per me è indescrivibile: misto di odore di GPL ed organico da marcescenza.
È per me doveroso segnalare quest’anomalia in quanto ignoro le eventuali conseguenze sulla salute mie, dei miei figli e nipoti e della città intera”.
Con un’altra “catena”, invece, si invita la gente a tempestare di telefonate i vigili del fuoco.
«Per far smuovere le acque per il problema della puzza a Manduria basta ogni volta fare un telefonata al 115 (anche più volte al giorno) e denunciare l’aria irrespirabile e nauseabonda in tutta Manduria. Al moltiplicarsi delle segnalazioni loro comunicano all’Arpa ed inoltre il comando dei VVFF di Taranto provvederà ad inviare a Manduria un furgone attrezzato (uno dei pochi in Italia) alla rilevazione di qualsiasi sostanza nociva. L’importante adesso è fare il passa parola. Dipende tutto dalla quantità di telefonate che arrivano al 115».
Naturalmente non è così che si risolve il problema, Anzi, nel secondo caso, si rischia di incorrere anche in un reato.
C’è chi ha indicato di bussare alla porta del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, a cui, in queste ore, continuano ad arrivare richieste di intervento.
C’è anche chi, infine, indica la via per risolvere il problema.
«Compito di noi cittadini è di spingere affinché le istituzioni facciano le dovute indagini, non estemporanee come quelle finora condotte, ma tenendo continuamente sotto controllo il nostro territorio per un periodo medio-lungo» scrive sul pro proprio profilo facebook Girolamo Vergine. «In questo periodo sicuramente le emissioni si riaffacceranno e si potrà risalire e punire il o i responsabili. Solo così potremo pensare di risolvere questa piaga».