domenica 22 settembre 2024


02/10/2018 09:53:08 - Provincia di Taranto - Attualità

«Pensiamo sempre che uno solo non faccia la differenza, ma se nessuno fa niente, le cose non cambieranno mai»

 

Gianluca Parodi, maresciallo dell'Aeronautica Militare, è originario della Puglia, ma, per lavoro, vive da alcuni anni a Novara. Il legame con la sua terra è ancora forte e, quando in estate ritorna per trascorrervi le vacanze, è sempre in prima fila per ripulire gli splendidi angoli della marina di Torre Ovo.

Non abbiamo difficoltà a definirlo come uno dei personaggi che hanno caratterizzato l’estate 2018 e, attraverso il suo racconto, vi spieghiamo le ragioni.

«Il mio racconto ha inizio durante la visione del documentario Given, sulla piattaforma Netflix. Mentre lo guardavo mi accorsi che alcuni paesaggi ed alcuni posti del documentario erano a me familiari, ma soprattutto la persona inquadrata nella cittadina marocchina di Bhalil era un uomo che aveva lasciato qualcosa in me nel Luglio del 2013, quando con mia moglie, durante un viaggio in Marocco, facemmo tappa proprio lì per un paio di giorni. Non un oggetto, non un souvenir tipico della regione di Fès-Meknés, ma mi trasmise qualcosa di più : l'amore e il rispetto del proprio territorio.

Kamal Chaoui, proprietario del Guesthouse dove soggiornammo, ci raccontò che dopo aver vissuto in Germania era tornato a vivere nella sua cittadina natale per migliorare le cose e per cercare di dare un contributo positivo in quel luogo che era rimasto un po' abbandonato a sé. Dal mattino alla sera era sempre impegnato a far qualcosa di positivo come impartire lezioni di inglese gratuite ai ragazzi del posto e, soprattutto, ogni mattina passeggiava per i vicoli del bellissimo borgo con una borsa artigianale in paglia e raccoglieva tutta la spazzatura che incontrava, ripulendo il paese cercando di dare esempio ai suoi compaesani.

Da persone del genere avremmo tutti da imparare e prenderne spunto.

Ripensando proprio a Kamal, nel rivedere quel documentario, quest'estate ho cominciato la mia piccola missione. Pensiamo sempre che uno solo non faccia la differenza, ma se nessuno fa niente le cose non cambieranno mai.

Ho iniziato ripulendo la spiaggia dove sono cresciuto che, a prima vista magari  poteva apparire "accettabile" a detta di tutti, perché ormai quasi non ci si fa caso, ma nel percorrerla si può notare un pò di tutto : fazzoletti, bottigliette d’acqua, vetri rotti, mozziconi di sigarette, micro plastiche provenienti dal mare, reti da pesca o cose più impensabili come bigodini, spazzolini da denti, pile, fiocine e altro ancora.

Parlando con diversi vicini di ombrellone e bagnanti mi sono reso conto della situazione e della mentalità generale. Il problema siamo Noi. Il problema siamo noi, che con la nostra pigrizia e le quotidiane abitudini manchiamo di rispetto alla nostra terra spostando il problema e usando alibi, additando la mancata pulizia del litorale e l'amministrazione Comunale. 

Bisogna rimboccarsi le maniche e pulire, dove non arriva il buon senso civico dobbiamo fare qualcosa noi, dove non arriva la pulizia del trattore del Comune dobbiamo farlo noi. Con un po’ di coraggio e passione capisco che bisogna mettere insieme il primo mattone, appunto l’esempio.

Armato di busta e guanti inizio a raccogliere nelle dune tutto ciò che è antropico, così riempio 3 buste nere in soli 3 giorni. Ma la mia prima “supporter”, mia moglie Enrica, mi fa notare che commetto errori, devo fare di più, dobbiamo fare di più, dobbiamo migliorare il risultato facendo qualcosa che risalti di più alla vista di tutti. Giorno dopo giorno aumenta la collaborazione “da ombrellone a ombrellone” e così la continua innovazione ci ha portato a raccogliere, i mozziconi delle sigarette e le micro plastiche dapprima nelle bottiglie da 1,5 litri, poi sostituite dalle ormai famose in spiaggia, Damigiane da 5 litri , lasciate in bella mostra sulla battigia.

L’obiettivo quotidiano della mia campagna è quello di sensibilizzare tutti. Residenti da una vita o turisti è indifferente perché con i nostri comportamenti e le nostre scelte dobbiamo invertire la rotta, non si deve essere indifferenti ai comportamenti sbagliati di altre persone, serve uno sforzo collettivo e sono convinto che nei prossimi anni la situazione migliorerà, ci sono in cantiere buone idee e ottime collaborazioni da sfruttare nel territorio, le spiagge sono il primo passo, dovremmo estendere i “Clean Up” anche alle splendide campagne e ai centri cittadini, bisognerebbe iniziare ad educare i bambini a partire dalle scuole primarie e contribuire attivamente alle attività collettive che fanno bene al territorio, sarebbe opportuno avere l’umiltà di capire gli errori e correggerli. Nei giorni scorsi ci sono stati momenti di sconforto, ma al tempo stesso anche tante soddisfazioni, condivisioni di opinioni e consigli, incoraggiamenti da amici e sostegno da alcune associazioni italiane ed estere che si occupano di Clean Up delle spiagge. Mi auguro che nei prossimi mesi ci sia più collaborazione anche tra i cittadini stesso, e che ognuno di noi sensibilizzi a sua volta il prossimo».

 











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