La risposta di Igeco alla lettera aperta di Manduria Lab: «Se a monte i cittadini non differenziano correttamente i rifiuti non ci si può aspettare che la comunità di Manduria possa traguardare degli obiettivi di raccolta differenziata al passo con i tempi»
«Il servizio espletato da Igeco nel Comune di Manduria risponde a delle previsioni contrattuali che lo regolamentano».
La risposta di Igeco alla lettera aperta di Manduria Lab, con la quale si chiede un confronto pubblico, non si è fatta attendere. Reca la firma della presidente del Consiglio di Amministrazione, Cinzia Ricchiuto.
«Essendo esecutori di un appalto, la valutazione del nostro operato va contestualizzata alle previsioni di contratto, poiché non compete (e non sarebbe possibile) all’impresa autodeterminarsi oltre i confini delle prestazioni contrattualmente previste» è la premessa di Cinzia Ricchiuto. «Il ciclo dei rifiuti è la risultante dell’azione di vari attori, a partire dai cittadini e dal loro senso civico. Poi interviene il gestore del servizio di raccolta».
Cinzia Ricchiuto entra poi nel merito del servizio espletato lungo le marine.
«Il contratto prevede che la racconta porta a porta nella zona marina di Manduria sia attivata dal 15 giungo al 15 settembre di ogni anno, così come anche il posizionamento e svuotamento dei trespoli sul litorale, questi ultimi posizionati in numero superiore rispetto alle previsioni di contratto. Quanto si verifica nella marina, oltre a determinare l’insoddisfazione degli utenti, causa un significativo aggravio di costi a carico del gestore, ed è riconducibile con elevata probabilità al fatto che il progetto risalga al 2010.
Le isole ecologiche, ogni estate, vengono letteralmente assalite dai cittadini, anche quelli residenti e destinatari della raccolta porta a porta, che vi gettano praticamente di tutto, in maniera indifferenziata. Ne derivano le masse di rifiuto fuori cassonetto, che non fanno altro se non gravare sul servizio espletato da Igeco, costretta a dispiegare fattori produttivi ulteriori rispetto a quelli previsti (personale e mezzi) per raccogliere tale surplus di rifiuti.
I rifiuti, dunque, non vengono mischiati in fase di raccolta. I macroscopici errori di conferimento riscontrati presso le isole ecologiche ci costringono a svuotarne il contenuto nel giro della raccolta dell’indifferenziato. In caso contrario, il contenuto non verrebbe accettato dalle piattaforme di trattamento della differenziata, a causa dell’eccessiva presenza di impurità.
Se a monte i cittadini non differenziano correttamente i rifiuti, o piuttosto che aspettare il turno di raccolta degli ingombranti preferiscono abbandonarli presso le isole ecologiche o in altri siti, non ci si può aspettare che la comunità di Manduria possa traguardare degli obiettivi di raccolta differenziata al passo con i tempi e confacenti alla tipologia di servizio espletata da Igeco, oppure vivere in adeguate condizioni di decoro ed igiene urbana del territorio.
Proprio in una città come Manduria, dove insistono ben due discariche, una in esercizio e una in attesa di essere bonificata, la nostra aspettativa era che la cittadinanza, consapevole delle ferite ambientali che sopporta, avrebbe profuso maggior impegno per ridurre il quantitativo di indifferenziato, non solo per ottenere un beneficio economico, ma soprattutto ambientale.
E ci sia permesso di osservare che gli obiettivi di raccolta differenziata normativamente previsti non sono impossibili da raggiungere; territori vicini a quello di Manduria (Sava, Torricella, Lizzano), dove il servizio è affidato ad Igeco, e con servizi sostanzialmente simili, hanno raggiunto risultati ben più soddisfacenti di quelli traguardati a Manduria».