Ecco il documento unitario letto da Antonio Dimitri
«Noi cittadini di Manduria siamo qui oggi per manifestare, uniti e concordi, il nostro profondo disagio per le tante emergenze, in particolar modo ambientali, che stanno rendendo il nostro territorio invivibile . Manduria, il centro abitato, le campagne, le Marine., sono la nostra casa e noi da anni assistiamo alla sua distruzione senza poterci opporre. Tutte le nostre proteste sono rimaste inascoltate, da parte di un ceto politico impegnato soprattutto a perpetuare se stesso e di un apparato burocratico-amministrativo inefficiente. Tutti e due troppo spesso dimenticano di essere essi stessi al servizio del cittadino e non viceversa!
L'aria maleodorante che respiriamo ormai da anni è divenuta l'emblema, la cifra, il simbolo del degrado complessivo della nostra città . Manduria puzza di degrado! E questa situazione di degrado, culminata nello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, si diffonde in ogni aspetto del nostro vivere civile, dall’economia, ai rapporti sociali, al patrimonio culturale, al decoro stesso di monumenti, strade, piazze e località turistiche.
Noi oggi abbiamo dato un tema a questa manifestazione : “Aria Pulita”, che è anche il nome del comitato spontaneo che si è costituito, raccogliendo privati cittadini, associazioni, comitati, partiti di ogni orientamento. Questo Comitato ha prodotto un esposto alla Procura della Repubblica, che è stato sottoscritto dai rappresentanti di tutti questi gruppi. Si denuncia lo stato di disagio in cui tutti i cittadini vivono quotidianamente, che è stato condiviso dai turisti e dai visitatori nell'estate appena trascorsa, non potendo tenere le finestre aperte o soggiornare all'aria aperta. Si segnala come spesso questi miasmi provochino veri e propri malori, soprattutto nei soggetti più delicati come bambini, anziani, malati. Si chiede che si dia corso ad un'indagine seria e definitiva sulla loro origine e composizione, affinché se ne rilevi la eventuale tossicità.
Da troppi fattori inquinanti, che si sommano gli uni agli altri, è minacciata la nostra salute : la posizione baricentrica rispetto ai due poli industriali di Taranto e Brindisi; la presenza di ben due discariche, una dismessa, ma non bonificata, anzi abbandonata, e l'altra autorizzata recentemente dalla Regione ad accogliere altri rifiuti, provenienti anche da tutti i comuni limitrofi, benché già colma; la presenza di manufatti in amianto disseminati in mille piccole discariche abusive sorte in tutto il territorio; i roghi di materiali di ogni genere, che vengono accesi da abitanti incivili, in assenza di ogni controllo; sostanze pericolose che vengono abbandonate nei campi, in mancanza di una opportuna regolamentazione per la loro raccolta. Tutto ciò si trasforma in danno irreversibile per la nostra salute, attraverso ciò che respiriamo, beviamo, mangiamo.
A tutto questo vogliamo dire basta.
Siamo stanchi di subire decisioni prese sulla nostra pelle .
Ai commissari di Governo diciamo che il provvedimento del Ministero non li autorizza a ritenere che tutti i cittadini di Manduria siano mafiosi e che essi debbano essere posti in una sorta di “quarantena politica”. Esistono tante forze sane in questa città e sarebbe buona prassi consultarle, chiederne la collaborazione ,prima di prendere decisioni avversate da tutti. Ci riferiamo anche alla vicenda del depuratore a Specchiarica, per la cui costruzione recentemente i Commissari hanno dato il via libera alla Regione e all’Aqp, sulla base di una superficiale conoscenza dei fatti e in barba alla volontà di una intera popolazione, espressa in innumerevoli occasioni, anche con manifestazioni partecipate da decine di migliaia di persone.
E dunque, se alla protesta deve seguire la proposta, mentre l’esposto compie il suo iter, chiediamo che venga istituita al più presto una “consulta cittadina per l'emergenza ambientale “ che, pur nel rispetto dei ruoli, affianchi la gestione commissariale, facendo da tramite tra questa e la cittadinanza .
Se questo periodo di sospensione elettorale avrà la conseguenza di allontanare ancora di più cittadini potenzialmente attivi e forze organizzate sane dall’amministrazione della cosa pubblica, non sarà servito a niente e la città sarà sempre preda del malaffare».