L’avv. De Donno: «La nostra risposta? Già il ricorso avanzato al Tar contro lo scioglimento del Consiglio comunale e la querela avanzata nei confronti dell’ex ministro Minniti sono delle risposte eloquenti»
«C’è tanta amarezza, ma avevamo comunque messo in conto che anche l’ex sindaco Roberto Massafra potesse essere inserito nell’elenco degli ex amministratori per i quali si chiede il provvedimento di incandidabilità. La nostra risposta? Già il ricorso avanzato al Tar contro lo scioglimento del Consiglio comunale e la querela avanzata nei confronti dell’ex ministro Minniti sono delle risposte eloquenti».
Gianluigi De Donno, assessore e poi vice sindaco nel corso della scorsa consiliatura, prende posizione sul procedimento civile aperto nei confronti dell’ex sindaco Roberto Massafra, oltre che di altri 9 ex amministratori manduriani. Lo fa, in questa circostanza, nelle vesti di avvocato dell’ex primo cittadino.
«L’unico episodio conosciuto, in cui si cerca di tirare in ballo il nome dell’ex sindaco Roberto Massafra, è noto» afferma l’avv. De Donno. «Riguarda una intercettazione fra due pregiudicati, in cui si ipotizza il suo presunto intervento per caldeggiare l’assunzione di un appartenente alla criminalità organizzata locale in un’azienda titolare di un appalto pubblico. Nessuno rimarca come all’interno del fascicolo dell’inchiesta “Impresa” vi sia una intercettazione in cui un presunto capo clan locale, parlando proprio di Roberto Massafra, affermi come sia inavvicinabile per eventuali affari loschi. Non solo. Nella relazione del Prefetto è specificato a chiare lettere che non vi sono altri riscontri a quella intercettazione. Di cosa stiamo parlando allora? Si può infangare la reputazione di un professionista, che è stato un amministratore limpido e trasparente, sulla base di una conversazione fra due pregiudicati, sui contenuti della quale non è mai stato trovato neppure un riscontro? Peraltro l’episodio del sindaco e quelli degli altri ex amministratori (eccezion fatta per i due casi noti), non rientrano neppure nel processo penale.
La nostra posizione è chiara: la relazione dell’ex ministro Minniti è fondata su deduzioni errate, quando non palesemente false e strumentali. Relazione che poi diventa addirittura il presupposto per lo scioglimento del Consiglio.
Ora attendiamo di ricevere il fascicolo elettronico con la relazione integrale e senza gli omissis.
L’aspetto positivo di questa storia è legato al fatto che, in attesa del pronunciamento del Tar sullo scioglimento del Consiglio, avremo la possibilità di avere subito un contradditorio sull’episodio che riguarda l’ex sindaco Roberto Massafra».