martedì 26 novembre 2024


21/10/2018 10:47:00 - Manduria - Attualità

«I cittadini manduriani hanno bisogno di risposte»

 

Montano nuovamente le polemiche sui cattivi odori che rendono irrespirabile l’aria della città. Dopo la manifestazione del 14 ottobre e l’esposto sottoscritto da diverse decine di associazioni, continuano a muoversi i movimenti politici.

Il Movimento 5 Stelle interviene attraverso il consigliere regionale Marco Galante, il quale ha presentato un’interrogazione diretta all’assessore all’ambiente Gianni Stea in merito alle emissioni odorigene che interessano da anni l’abitato di Manduria, sollecitando l’avviamento dei monitoraggi, al fine di risalire alla loro origine.

«I cittadini manduriani hanno bisogno di risposte» scrive Marco Galante nell’interrogazione rivolta all’assessore regionale Stea. «Lamentano da anni il persistere di emissioni maleodoranti, particolarmente intense a seconda della direzione del vento, che causano anche malesseri fisici come tosse e vomito. È inaccettabile che, nonostante le continue richieste agli enti competenti, ad oggi i residenti non conoscano ancora la fonte delle emissioni».

«Il perdurare di questa situazione» continua il rappresentante del movimento penta stellato, «sta mettendo tutta la cittadinanza in un forte stato di apprensione, a maggior ragione per il fatto che risulta ancora sconosciuta la natura di queste emissioni. È necessario dare immediatamente risposte alla popolazione sia sull’origine che sulla eventuale pericolosità delle stesse. Ciò che chiediamo al Governo regionale è se sia a conoscenza della problematica e se siano state avviate da parte degli enti competenti le azioni necessarie. In particolare» conclude Marco Galante, «vogliamo sapere se l’ARPA abbia già messo in atto attività di monitoraggio presso gli impianti che potrebbero essere  la causa delle emissioni e, in questo caso, di conoscere tutti i dati raccolti».

Si continua, insomma, a brancolare nel buio. C’è chi sostiene che i cattivi odori provengano dal vecchio e mal funzionante depuratore. Altri, invece, puntano l’indice contro le discariche. C’è infine chi ipotizza che il cattivo odore possa essere prodotto da aziende che lavorano e riciclano le materie prime.

Solo dunque ipotesi, non suffragate, al momento, da alcun risultato concreto di analisi e monitoraggi. In passato l’Arpa ha puntato il dito contro il vecchio depuratore, che, in realtà non depura più niente. Ma gente che abita nei pressi dell’area del vecchio depuratore tende ad escluderlo dalla lista dei “sospettati”.

Ci si chiede, allora, perché gli enti preposti non intervengano, finalmente, con decisione?











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