«Persi 30 anni per un progetto da accotonare perché non più attuabile». Le considerazione dell’associazione di categoria degli artigiani
Il Prefetto ha convocato negli scorsi giorni le associazioni di categoria dell’Artigianato, dell’Agricoltura, del Commercio e del Turismo (Casartigiani, Cia, Coldiretti, Confcommercio) al fine di verificare insieme ai sindaci della provincia, all’ente Provincia e Regione lo stato dei fatti per la realizzazione della Regionale 8 (tratto Taranto–Avetrana ) progetto di 30 anni fa che al momento vede completato solo parte del lotto relativo alla Taranto-Lama (Tangenziale Sud).
“Quando nelle scorse settimane abbiamo protestato davanti alla Prefettura per avere notizie dell’iter amministrativo per l’affidamento dei lavori per la Taranto Avetrana, non pensavamo che la situazione fosse cosi grave” commenta Domenica Annicchiarico, presidente di Casartigiani Taranto che prosegue: “Eravamo convinti che approvato il progetto dalla Provincia di Taranto con delibera 189 del 26/07/1988 e la successiva condivisione dei sindaci dei Comuni interessati; la problematica era legata alla mancata risposta della Provincia di tutti quegli atti necessari “per norma” per l’affidamento dei lavori, ma triste verità il progetto non è più attuabile cosi come progettato e condiviso; per mancanza di fondi, infatti, il progetto originario prevedeva una spesa totale di 450 milioni di euro al fronte di 193 milioni di euro stanziati dalla Regione dal totale dei fondi della delibera CIPE 26/2016 che prevede lo stanziamento di fondi per il completamento di tutte le infrastrutture incomplete della Regione.
Vogliamo fare un breve riassunto di questa vicenda che sottolinea il fallimento totale di tutte le classi politiche che si sono avvicendate durante questi 30 anni, una storia che inizia nel 1988 quando il Consiglio Provinciale dell’epoca, approva il progetto di costruzione della Taranto Avetrana che doveva attraversare i Comuni di Taranto (Talsano San Donato), Leporano, Pulsano, Lizzano, Torricella, Maruggio, Manduria e Avetrana, fino ad arrivare a Nardo collegando la Basilicata e Taranto al profondo Salento e decongestionando la litoranea tarantina, provando a rilanciare la stessa.
Il progetto prevede la costruzione di una super strada a quattro corsie che con svincoli nei comuni su citati doveva permettere il raggiungimento veloce alla nostra litoranea e la velocizzazione dei trasporti di cose e persone verso il Salento. Il Progetto che vaga da 30 anni tra rimbalzi della politica, tra fondi stanziati e persi; è arrivato ad un capolinea disarmante, il progetto è da rifare, i fondi sono pochi per tale progetto non è più attuabile per una serie di costanti, questo è quello che abbiamo appreso dal tavolo dello scorso mercoledì che si è tenuto in Prefettura e che ha visto una verità diversa rispetto alle rassicurazioni non veritiere della politica che erano uscite sui giornali dopo la protesta delle associazioni.
E ora? È la domanda che ci facciamo? Quale sarà la chiusura di questa vicenda che vede una parte della Provincia ferma, bloccata, che vorrebbe svilupparsi ma non ha strumenti infrastrutturali per farlo?
La verità è che ora la Provincia dovrebbe affidare ad Asset (società della Regione Puglia) il ridimensionamento di quel progetto come dichiarato dall’Attuale Presidente della Provincia, diminuendo le corsie da 4 a 2, lasciando fuori tutte le bretelle di collegamento della Regionale ai Comuni e abbandonando definitivamente la litoranea al suo destino, senza piste ciclabili, senza parcheggi, senza passeggiata a mare e negli ingorghi estivi; sempre se la Provincia riesca al più presto a firmare la convenzione con ASSET, visto il prossimo rinnovo delle cariche Provinciali e la carenza di personale e fondi in cui la stessa vive”.
“Quello che abbiamo scoperto mercoledì è disgustoso nei rispetti delle imprese dell’Artigianato, dell’Agricoltura, del Commercio e del Turismo che operano nella nostra provincia, che pagano regolarmente tasse senza avere servizi in cambio” commenta Stefano Castronuovo, segretario provinciale di Casartigiani Taranto che spiega: “Pensare ad un progetto sotto dimensionato e spendere soldi pubblici senza creare una vera risoluzione delle problematiche viarie, significa prendere in giro ancora una volta le imprese e i cittadini che avrebbero una arteria depotenziata e non utile al vero fabbisogno, infatti, al momento senza una rete viaria adeguata non riusciamo a far sviluppare in Provincia numeri utili di piccole imprese di trasformazione, produzione, e logistica tali da sviluppare un’economia forte e che porti ricchezza sul territorio, non riusciamo di conseguenza a far sviluppare il nostro Porto che potrebbe essere Hub di merci dirette nel Salento e alle future imprese che potrebbero nasce sul versate est, potrebbe essere una valvola di sviluppo del nostro aeroporto accogliendo persone interessate a passare le proprie vacanze sulla nostra litoranea ( Isola Amministrativa di Taranto e spiagge di Pulsano e Lizzano e Manduria nonché la nostra Campomarino) o che potrebbero raggiungere facilmente le località del Salento Ionico come Punta Prosciutto e Porto Selvaggio.
Questa doveva essere la visione che la nostra politica doveva avere e invece semplicemente rinuncia ad anni di lavori e progetti che possono portare sviluppo e ricchezza al nostro territorio, se questo è il modo di progettare il nostro futuro, ci opporremo con tutte le nostre forze a queste forme di mala amministrazione, facendoci garante nel tavolo di trasparenza e controllo che il Prefetto ha voluto costituire dopo le proteste di Casartigiani – Cia – Coldiretti – Confcommercio proponendo e chiedendo a gran voce che il progetto da sviluppare e da appaltare entro fine 2019 sia completo e il linea con le aspettative delle comunità interessate”.