domenica 24 novembre 2024


12/11/2018 19:58:12 - Provincia di Taranto - Attualità

«Parlare di IAD – spiega Turco – significa parlare di una forma di impresa nel settore alimentare dedita alla produzione di alimenti in abitazione privata, con possibilità di commercializzazione dei prodotti attraverso disparati canali quali mercati, commercio on line, stand fieristici all’interno di centri commerciali e con destinatari e potenziali acquirenti come privati, esercenti di negozi, bar, ristoranti»

 

“Sulle imprese alimentari domestiche la Regione c’è. E a preciso impegno dell’assessore alle Politiche Agroalimentari, Leo Di Gioia, sarà avviato un raccordo non solo con il Dipartimento Salute, ma anche in sede nazionale, portando la vicenda all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni”.

Esprime soddisfazione il consigliere regionale de La Puglia con Emiliano a margine dell’audizione in IV Commissione Attività Produttive, sullo stato di attuazione in Puglia delle IAD, Impese Alimentari Domestiche.

“Parlare di IAD – spiega Turco – significa parlare di una forma di impresa nel settore alimentare dedita alla produzione di alimenti in abitazione privata, con possibilità di commercializzazione dei prodotti attraverso disparati canali quali mercati, commercio on line, stand fieristici all’interno di centri commerciali e con destinatari e potenziali acquirenti come privati, esercenti di negozi, bar, ristoranti. Tali imprese attualmente – sottolinea - non risultano disciplinate dalla normativa nazionale ma si rifanno ai Regolamenti europei in materia di igiene alimentare (cd. “Pacchetto igiene”) e sui quali diverse Regioni hanno emanato le linee di indirizzo per il controllo ufficiale delle microimprese del settore alimentare. Per questo già a maggio scorso – ricorda il consigliere - ho presentato un’apposita interrogazione alla giunta regionale per capire quali azioni intenda avviare per promuovere questa nuova frontiera della nostra enogastronomia di qualità”

“La nostra regione, al pari di tante altre realtà come Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, Regioni che hanno già adottato buone pratiche in materia – ha tutte le potenzialità per avviare questo nuovo settore a chilometro zero. Pensiamo alle tante bontà come pasta fresca, confetture, sottoli, salse di pomodoro che ci collocano nei primi posti del panorama delle eccellenze alimentari”.

“Promuovere le IAD – conclude Turco – significa sostenere l’autoimprenditorialità, soprattutto femminile, e creare nuove opportunità di lavoro investendo semplicemente nelle ricchezze agroalimentari di casa nostra”.











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