domenica 24 novembre 2024


26/12/2018 10:14:35 - Provincia di Taranto - Attualitą

La posizione del candidato Giuseppe De Sario

 

La recente sentenza n 32781/2018 della Suprema Corte di Cassazione che ha disposto il divieto di elezione dei consiglieri che abbiano svolto due mandati consecutivi, anche se questi risalgono seppur parzialmente al periodo precedente la riforma del 2017, ha decisamente sconvolto i programmi di molti candidati che avevano già presentato la propria candidatura per il quadriennio 2019-2022.

Le reazioni del mondo forense non sono mancate e non tutte sono condivise ed anzi alcune apertamente criticate.

La sentenza della Suprema Corte di Cassazione – ci ha riferito l'avvocato Giuseppe De Sario, candidato consigliere per il rinnovamento del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Taranto - ha enunciato un principio di diritto ineccepibile che non fa altro che applicare una norma di una legge dello Stato la n.113 del 2017. Sono stupito dall'atteggiamento tenuto da alcuni colleghi in tutta la nazione, ma soprattutto da quelli che ricoprono cariche rappresentative di intere aree territoriali come i presidenti di alcuni COA che snobbano la importante pronuncia, e ancor di più dalla posizione dell'OCF Organismo Congressuale Forense con la assurda richiesta di un intervento normativo d’urgenza volto a interpretare la pronuncia dei giudici di legittimità; l'OCF dovrebbe rappresentare l'intera categoria a livello nazionale e non certo portare avanti gli interessi dei suoi principali componenti che sono per lo più colleghi con più di due mandati consecutivi alle spalle. La legge dello Stato va applicata individuando quella che è la vera e unica ratio posta alla sua base e cioè assicurare la più ampia partecipazione degli iscritti, nonché evitare fenomeni di sclerotizzazione potenzialmente nocivi per un corretto svolgimento delle funzioni di rappresentanza e tende ad evitare il pericolo di una cristallizzazione delle posizioni di potere.

Inoltre è di fondamentale importanza assumere posizioni esemplari di fronte ai provvedimenti giudiziari, al più adottando gli strumenti che la legge mette a disposizione di ogni cittadino, e giammai con arroganti atteggiamenti (come annunciare di voler presentare egualmente la propria candidatura nella consapevolezza di non avere i requisiti di eleggibilità) additati dai più come spocchiosi e che fanno perdere di credibilità l'intera categoria; ritengo sia doveroso da parte degli avvocati essere esemplari nel rispettare la legge e le sentenze della Suprema Corte. L'avvocato deve essere e apparire simbolo di dignità, probità e decoro e queste reazioni scomposte sono certamente da censurare.

Credo fermamente nell'importanza di un ricambio generazionale per il corretto rispetto delle regole democratiche che mi ha spinto già prima della pronuncia della Corte di Cassazione a candidarmi alle prossime elezioni del COA di Taranto con altri 12 colleghi, Mirella Casiello, Giovanni Albano, Daniela Bottazzo, Paolo D’Arcangelo, Francesco D’Errico, Salvatore Difonzo, Serena Gentile, Angelo Lattarulo, Filippo Lerario, Fabrizio Todaro, Giovanna Ursoleo e Paolo Vinci , - “tutti eleggibili”- animati dallo Spirito del RINNOVAMENTO con un programma già visibile sul web che non mette in secondo piano le esigenze dei giovani colleghi che si affacciano alla vita professionale. Invito tutti i miei colleghi a dare fiducia a tutto il gruppo e ad esaminare il programma che intendiamo realizzare portando a conoscenza di tutti la nostra già chiara volontà di volere indicare quale presidente del prossimo COA di Taranto l'avv. Mirella Casiello una avvocata ( finalmente una donna ) che con le sue indiscusse e collaudate capacità saprà dare una nuova linea programmatica al nostro Ordine Professionale adeguandolo così ai tempi che viviamo così come ha saputo fare in passato il suo predecessore.

L’obiettivo è dare nuova linfa al Consiglio, valorizzando quanto di buono già è stato realizzato in passato, tenendo però conto che ormai il 50% del Foro jonico è composto da colleghi infra quarantenni (e la maggior parte dei nuovi iscritti sono donne) e delle difficoltà che quotidianamente si incontrano nell’espletamento dell’attività lavorativa Il ricambio generazionale ci può essere e ci sarà con il consenso di tutti e porterà solo benefici.

Ci siamo prefissati obiettivi precisi ed abbiamo le idee chiare su come raggiungerli, crediamo nella circolazione delle idee, crediamo fortemente che solo con il contributo di tutti si possa dare un servizio migliore. Crediamo nella solidarietà tra dolleghi: nel rispetto delle regole comuni, nessuno sarà lasciato indietro. Non ci chiuderemo nelle stanze del Consiglio, e ci troverete quotidianamente nelle aule di udienza e nelle cancellerie, come già avviene.

E' arrivato il momento di dare fiducia alle nuove generazioni. Sapremo meritarcela”.











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