«In 16 anni investito un miliardo di euro per l’ambiente»
Tra il 1995 e il 2011 il gruppo Riva ha investito per lo stabilimento Ilva di Taranto 4,5 miliardi di euro, di cui 1,14 miliardi in ambiente. Lo ha fatto presente l’ex direttore dello stabilimento Luigi Capogrosso, imputato nel processo per il presunto disastro ambientale causato dal Siderurgico, ascoltato nell’udienza di oggi dinanzi alla Corte d’Assise.
Capogrosso ha fornito un documento che riassume i risultati ambientali raggiunti con allegati i dati di Arpa Puglia e gli investimenti. Nello specifico la vecchia proprietà ha investito 508 milioni per interventi di contenimento delle emissioni nella Cokeria, 131 milioni per gli Altoforni, 137 milioni per Agglomerato e Parchi, 162 milioni per l’Acciaieria, 203 milioni per altri impianti. La prossima udienza del processo è prevista per domani.
Sono 47 gli imputati (44 persone fisiche e tre società). Capogrosso è stato direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto dal dicembre del 1996 al luglio del 2012. Viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele suoi luoghi di lavoro, alla corruzione, al falso e all’abuso d’ufficio ai fratelli Fabio e Nicola Riva, all’ex direttore Capogrosso, all’ex dirigente Girolamo Archinà, all’avvocato Francesco Perli, agli ex “fiduciari” Lanfranco Legnani, Alfredo Ceriani, Giovanni Rebaioli, Agostino Pastorino e Enrico Bessone.