Sparso mangime avvelenato: morti diversi gatti
Ignoti, nella giornata di ieri, hanno sparso in alcune vie del comune di Torricella mangime avvelenato, procurando la morte di diversi gatti, non solo randagi ma anche di proprietà. L’associazione animalista “I randagi di Pluto”, attiva nel territorio del Comune di Torricella, ha sporto regolare denuncia ed inoltre sensibilizza tutti coloro che hanno a cuore le sorti degli animali.
«Occorre spargere la voce tra i vostri amici e nelle vostre famiglie che il primo che viene sorpreso a compiere questi atti pagherà per questi poveri gatti e per tutti gli altri animali morti che abbiamo rinvenuto».
Non è un caso isolato, pare sia una consuetudine di qualche individuo del posto, in quanto non meno di un anno fa si registrò un episodio simile: in una via del paese furoni rinvenuti dei pezzi di carne farciti di spilli.
La nota di Amalia Nastase, presidente dell’associazione che opera nel territorio Torricellese continua.
«Che siate maledetti! Questa volta, per nascondere la vostra vittima avete pensato bene di metterla in un sacchetto e buttarla in un giardino di proprietà in cui vive un cane. Volevate morto anche lui? Siete malefici veramente. Vergognatevi».
La legge punisce severamente questi atti. L’art. 544 ter del Codice Penale, relativamente ai maltrattamento di animali, così recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro.
La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi.
La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.
Viviana Baldari