Nonostante l’aumento dei fondi stanziati, però, il numero di pazienti che ne avranno diritto – almeno a Taranto – sarà inferiore rispetto allo scorso anno
Una piccola boccata d’ossigeno per un primo gruppo di beneficiari dell’assegno di cura, la misura economica suppletiva prevista dalla Regione Puglia per gli ammalati gravissimi e non autosufficienti giunta quest’anno alla terza annualità. A distanza di circa due mesi e mezzo dalla chiusura del termine per la presentazione delle domande (lo scorso 22 novembre, ndr), finalmente da ieri a Taranto sono in liquidazione gli assegni per le prime sei mensilità (dal 14 luglio al 13 gennaio) ad un primo elenco di 115 beneficiari. Ad avere priorità gli ammalati gravissimi, cosiddetti di terzo livello, pazienti in coma, o in stato vegetativo, persone assistite con cure domiciliari perché costantemente allettati con una serie di grosse criticità e sofferenze, secondo un elenco provvisorio fornito dalla Regione e determinatosi sulla base del punteggio conseguente alle dichiarazioni di ogni richiedente. Da ieri, dopo tutte le procedure di controllo e sostanziale lavorazione di 900 pratiche sul totale complessivo di 2330 domande presentate a Taranto, il doppio rispetto allo scorso anno, il competente ufficio dell’Asl jonica sta provvedendo a chiamare telefonicamente gli interessati. Complessivamente, sulla base dei fondi erogati all’azienda sanitaria locale, la platea dei beneficiari potrà essere tuttavia di 452 utenti. Purtroppo, nonostante l’ulteriore erogazione messa già a disposizione quest’anno dalla Regione (i fondi sono passati da 25 a 35 milioni), il numero di pazienti che ne avranno diritto – almeno a Taranto – sarà inferiore rispetto allo scorso anno. E questo, si diceva, a fronte di un numero di richieste pressocché raddoppiato nella nostra provincia.
È il responsabile unico del procedimento assegni di cura dell’Asl Taranto, Luca Ciccarese, a fornire il quadro della situazione e ad anticipare che si conta di lavorare tutte le richieste pervenute entro fine marzo. Sono state, dunque, ben 2.330 quest’anno le domande inoltrate, mentre lo scorso anno furono 1200. Un incremento dovuto ad un’informazione sempre più diffusa, ad una diversa individuazione dei criteri richiesti (meno Isee e più condizioni familiari, gravità della malattia), ad una più diffusa criticità. Se però lo scorso anno, delle 1200 domande inoltrate, 750 furono quelle accolte, pari al numero dei beneficiari, quest’anno le cose stanno i termini diversi. Intanto, i fondi distribuiti a Taranto (sulla base della popolazione residente) sono di € 4.886.309,55. Cifra che, divisa per la quota spettante a ciascun beneficiario (circa mille euro mensili), individuano in 452 gli utenti che risultano averne diritto. Eppure secondo una stima, i pazienti che rispondono a tutti i criteri sono 507, come dire dunque che la differenza tra 507 e 452 è la quota di coloro che, nonostante un punteggio elevato, non potranno ricevere aiuti.