domenica 22 settembre 2024


23/02/2019 09:16:28 - Provincia di Taranto - Attualità

Dal numero verde alla presa in carico del paziente: la rete oncologica, strumento che funziona

Nel primo mese di attività, già un primo risultato significativo: 146 primi visite, equivalenti a tanti nuovi casi presi in carico, e 43 rivalutazioni. Entrato operativamente in funzione dallo scorso 14 gennaio, il nuovo modello di organizzazione per la diagnosi e cura delle patologie oncologiche, la cosiddetta Rop (Rete Oncologica Pugliese), attraverso la sua articolazione territoriale della macrostruttura jonico-adriatica, coordinata dall’oncologo manduriano Salvatore Pisconti, ha già un primo dato da evidenziare.

Ed è il dottor Pisconti ad entrare nel dettaglio dell’organizzazione, non senza aver più volte rimarcato come il risultato raggiunto sia frutto di un lavoro di squadra messo in campo con l’obiettivo evidente di capovolgere la vecchia ottica: non più, dunque, il paziente che gira intorno ai servizi ed alle strutture per partire dalla diagnosi e poi farsi curare ed assistere. Ma il paziente o il medico di medicina generale che, anche sulla scorta di un sospetto diagnostico o di fronte ad una diagnosi acclarata, si rivolgono al numero verde regionale o al numero locale (099 4585734). E’ dal momento della chiamata che scatta la presa in carico del paziente che sarà guidato nell’intero percorso. Si azzerano così i tempi di attesa ad esempio per effettuare un’indagine, analisi, esami di varia natura. E si riduce l’ansia del non sapere come muoversi.

Nell’arco di 48 ore, la richiesta del paziente viene incanalata nel percorso più adeguato. Ma questo risultato ha a monte una organizzazione che parte da lontano e che, mutuata dal modello della regione Piemonte, è stato ulteriormente declinata nella nostra realtà. Ogni macroarea (per Taranto quella jonico-adriatica)  è suddivisa nei cosiddetti “Coro” (Centri di Orientamento

Oncologico), ogni 250 mila abitanti (quelli di Taranto già attivi). In maniera quasi trasversale ai “Coro” – spiega sempre

Pisconti – sono organizzati i gruppi aziendali interdisciplinari (i cui membri, specialisti vari, si riuniscono in maniera calendarizzata) e sono modulati secondo i Pdta (percorsi diagnostico terapeutici aziendali) individuati per le cinque principali patologie (tumore della prostata, polmone, mammella, utero, colon retto). L’azzeramento delle liste d’attesa per l’accesso alle prestazioni diagnostiche è realizzato anche grazie all’offerta ben prestabilita ed evidentemente coerente con i casi attesi di un pacchetto di prestazioni settimanali. Fondamentale in questa organizzazione il ruolo svolto dalle varie figure professionali, dai medici ovviamente ai care-manager (infermieri che fanno da interfaccia tra il Coro e i gruppi aziendali interdisciplinari), agli assistenti sociali, agli psicologi, agli amministrativi (Taranto la prima Asl in Puglia ad aver dotato i Coro di queste figure stabili). Una scommessa questa nuova organizzazione che tutti intendono vincere. Nell’interesse di ciascuno.

 











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